Trend&Style – L’arte che si indossa di Valeria Bosco

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Le sue creazioni sono pezzi unici e irripetibili. Ogni singolo capo diventa una tela sulla quale è stato dipinto un quadro da indossare. Valeria Bosco è una designer che usa con grande maestria un’antica tecnica giapponese, lo Shibori, per tingere i suoi modelli. S’ispira e vuole vestire le donne che s’incontrano per strada, le donne vere, con le loro forze e le loro fragilità. Una moda composta da una Capsule Collection interamente realizzata a mano dove si mescola il sapore di culture orientali e lo chic europeo. Impariamo a conoscerla un po’ di più, come creativa e come donna in questa intervista.

CHI E’ VALERIA BOSCO?
Una persona animata dal “fuoco sacro” della passione per il suo lavoro e per la moda.

COME MAI UNA SCELTA COME LA TINTURA SHIBORI?
Credo sia stata la tecnica a scegliere me! Tutto è partito per gioco, quando scelsi di frequentare un corso di tinture a mano su tessuto, in Maremma…quel “gioco” cambiò profondamente la mia vita professionale, che comprendeva già una lunga esperienza come fashion designer di  prêt-à-porter di alta gamma, ma industriale,  facendomi scoprire un mondo fatto  di grazia, fatica e bellezza legate ad un fare molto più vicino all’essere umano. Immediatamente dopo quell’esperienza cominciai la mia sperimentazione personale, studiando la tradizione giapponese dalla quale proviene lo Shibori, e reinterpretandola attraverso lo stile occidentale…un amore che dura da più di vent’anni.

LE SUE CREAZIONI PER CHI SONO?
Per donne di ogni età, professione e taglia, accumunate dal desiderio di piacere a se stesse e agli altri, senza cadere nell’omologazione delle mode e delle tendenze, indossando capi unici nei quali sentirsi speciali, ma a proprio agio.

TRA DIECI ANNI COME CI VESTIREMO?
Come ci ha indicato il film Blade Runner…nel quale convivono il passato, il presente e il futuro.  Fusione tra culture diverse, innovazione tecnologica e artigianalità, lusso e low cost, maschile e femminile, immaginario e realtà…

 ESSERE BELLE E’ UN DONO?
Credo di sì. Indubbiamente ci sono persone che nascono più “fortunate” di altre, ma tutto è relativo ai canoni del tempo in corso… La Bella Otero era desiderata da tutti gli uomini della Belle Epoque, ma  se  si presentasse oggi ad un provino per  un musical, sarebbe subito scartata. E Jane Birkin non avrebbe mai avuto una parte in un film di De Sica…

COS’E’ L’ELEGANZA?
Inventare la propria e rimanervi fedeli

SI PUO’ ANCORA INVENTARE QUALCOSA NELLA MODA?
Invenzioni vere e propri direi solo nel campo della ricerca tecnologica applicata a fibre, materiali e confezioni…pensiamo solo al pile o ai tessuti termosaldanti …ma per me, che amo le fibre naturali e le lavorazioni a mano, non sono molto stimolanti… ma se qualcuno inventasse delle scarpe a cui poter regolare l’altezza del tacco durante la giornata, con un clic… ore 8 metropolitana, cm3 – ore 9 riunione, cm10 – ore 21 cena cm 12…sarebbe fantastico! Nel mio piccolo, per aiutare le donne in tutti questi momenti della giornata, ho progettato l’abito Foulard, nel quale la scollatura ha un doppio effetto: ripiegata semplicemente “a barchetta” per il giorno, oppure drappeggiata e scivolata sulla spalla per un un effetto più sensuale, et voilà…giorno/sera senza passare da casa.

TRADIZIONE O INNOVAZIONE?
Entrambe, sempre.

QUALI NOVITA’ HA IN SERBO PER LE SUE CLIENTI?
Colori molto luminosi ed energetici, ottenuti con ricette particolari. Disegni Shibori geometrici per la primavera metropolitana  e mix di impressioni floreali per l’estate.  Al tubino e all’abito foulard, classici rivisitati, ho aggiunto dei capi oversize: camicie in freschissimo habotai di seta e pantaloni in taffetas  cangiante …femminilità e grinta.  E ancora sciarpe, carrè e stole giganti da usare anche come parei.

Articolo e intervista FRANCO LORENZON

Art direction VIVIELLA CHIAPPA

Rubrica proposta da www.focustofashion.com