Matrimonio concordatario, i documenti necessari

Per il matrimonio concordatario sono necessari alcuni certificati, da consegnare sia presso la  parrocchia degli sposi, sia presso la Casa Comunale. In particolare, i certificati sono:

Per la parrocchia:

  •  certificato di battesimo uso matrimonio
  • certificato di cresima
  • certificato di stato libero

 Per la casa comunale:

  •  certificato contestuale in carta semplice, ovvero un documento che attesti in maniera cumulativa tutte le informazioni degli sposi, come la residenza, la cittadinanza e lo stato libero

I documenti da presentare in chiesa hanno dei regolamenti precisi. Il certificato di battesimo, al momento della consegna, non deve superare i sei mesi dalla data d’emissione. Qualora non sia possibile esibire un certificato di battesimo con la scadenza richiesta, oppure perché l’originale è andato perduto, si può consegnare un documento che attesti di aver ricevuto il sacramento, purché ci sia la testimonianza giurata di persone degne di fede che confermino lo stato libero ecclesiastico dei futuri sposi.

Il certificato di cresima non ha scadenza; è possibile ricevere il sacramento poco prima delle nozze ma non se i futuri sposi avevano già contratto matrimonio in precedenza (anche civilmente) oppure se conviventi. Il certificato di cresima può essere sostituito da una dichiarazione giurata dell’interessato.

Lo stato libero ecclesiale viene notificato dal parroco che istruisce la pratica; per gli stranieri, fa fede l’annotazione negativa a margine del certificato di battesimo e lo stato civile espresso nel nulla osta consolare. Se uno dei futuri sposi non ha ricevuto il sacramento del battesimo, il parroco richiederà una dichiarazione scritta a dei testimoni che certificheranno lo stato di non coniugato.

In un giorno stabilito, la coppia si presenterà in Comune, con dei testimoni, e da quel momento le pubblicazioni resteranno affisse per due domeniche più tre giorni. Dopo la seconda domenica, sarà possibile ritirare il certificato delle avvenute pubblicazioni civili, il quale dovrà essere consegnato alla parrocchia. Una volta recepite, il parroco provvederà alle pubblicazioni canoniche.

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