Elisabetta Cardani: intervista alla florist designer per eccellenza

di francesca


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Perché hai scelto di diventare una florist designer?

In realtà è stata la prosecuzione dell’attività di famiglia.

Ci racconteresti la tua storia?

Fin da piccola sono cresciuta tra “pane e tulipani”. Finite le superiori avevo intrapreso una strada differente, ma poi mi sono ricreduta e ho deciso di tornare a lavorare con i miei. Erano gli anni in cui iniziavano i primi corsi seri di preparazione di tecnica floreale, il primo sentore che il settore avrebbe subito una forte mutazione.

Questi corsi mi hanno aiutato a portare una ventata di novità al negozio di famiglia, dedicando una particolare attenzione al mondo del matrimonio che, peraltro, già curavano i miei genitori.

Per 15 anni ho gestito un punto vendita con mia sorella a Dalmine. Poi lo abbiamo chiuso e da 10 anni mi dedico esclusivamente al mondo degli eventi.

Com’è cambiata la tua professione nel tempo?

Nell’ultimo decennio il mio lavoro si è molto evoluto e ha subito importanti trasformazioni: ho vissuto il momento in cui nei matrimoni il fiore era una presenza importante ma non come ora, fino al grande trasporto degli ultimi sette-otto anni che ci ha permesso di creare, costruire e sperimentare anche attraverso sinergie con altri operatori.

A cosa ti riferisci?

Alle sinergie ad esempio con gli addetti alle luci, con il catering…

Adesso c’è una moderata situazione di investimento negli eventi in generale, questo crea un nuovo stile che combina le novità che abbiamo importato dagli Stati Uniti con il gusto tipicamente italiano.

In poche parole siamo riusciti a “purificare” l’opulenza americana abbinandola con lo stile più elegante che da sempre ci caratterizza.

Qual è la filosofia che guida le tue scelte lavorative?

Innanzitutto sono flessibile di fronte alle richieste delle mie clienti e cerco di interpretare l’energia delle ragazze che si rivolgono a me. Ogni matrimonio è diverso: c’è chi decide di interpretare la principessa, chi la ragazza contemporanea… Il mio compito è creare la giusta armonia. Sia che si tratti di scelte importanti o di allestimenti meno costosi, realizzo sempre soluzioni eleganti e mai omologate. Rifuggo assolutamente da queste ultime.

Come fai a scegliere il fiore adatto alla persona che si rivolge a te?

Innanzitutto devo conoscere la personalità e i gusti del mio interlocutore, poi identifico il fiore adatto.

Hai qualche fiore nel cuore?

Tutti! Ho un cuore grande.

Minimalismo o opulenza?

Percorriamo le stesse tappe della moda: c’è sia l’opulenza che il minimalismo. Non sono per l’opulenza ma neanche per il minimalismo estremo. Attualmente l’opulenza è vista come un eccesso, preferisco una bella via di mezzo.

Quali sono le ultime tendenze nei colori?

C’è sempre il bianco, è un evergreen. E poi sono molto di tendenza tutte le nuances solari del giallo e dell’arancione, dalla tinta più morbida fino all’arancio vivido. Queste tonalità vannoabbinate a colori naturali.

E per la sposa cosa consigli per questo inverno?

L’inverno è caldo e goloso. Ad esempio, in questi giorni sto preparando un matrimonio che si terrà in un rifugio in montagna e abbineremo fiori in lana cotta con ranuncoli bianchi, pigne e rami naturali con le nuances della panna e del cioccolato!

E’ il “giorno del sì”: ci racconti la tua giornata lavorativa?

La nostra giornata inizia prima di quel giorno. Dopo aver convenuto il progetto, devo ordinare una settimana prima i fiori. Con il mio staff preparo in laboratoriole decorazionidue giorni prima. La sera antecedente al matrimonio carichiamo i furgoni. Il mattino stesso o addirittura il giorno prima, assembliamo i pezzi che devono essere realizzati nella location e nella chiesa. L’ultimo step è la consegna del bouquet alla sposa.

Quale bouquet consigli per chi si sposa d’inverno?

L’inverno è meraviglioso perché è una proiezione sulla primavera, per cui utilizzo ranuncoli, giacinti, narcisi. Fiori da bulbo in genere.

E per la prossima primavera?

Le varietà d Lathyrus, le peonie, i tulipani e il bouquet di mughetti, un vero must!

Qual è stato il tuo matrimonio più riuscito?

Che domanda difficile! Li ho vissuti tutti fino in fondo, metto tanta energia in ogni lavoro… che non riuscirei a dare una risposta univoca. Ogni matrimonio è a sé poi, ci sono delle location da favola che lasciano il segno e anche spose con cui scatta subito una certa sintonia. Ad esempio ultimamente abbiamo lavorato in un castello di proprietà della sposa per cui ci è sembrato di aver creato il matrimonio di un’autentica principessa.

Qual è il budget medio per una florist designer?

Tutto è relativo. Ci sono soluzioni anche per chi ha un budget molto ristretto, l’importante è realizzare un progetto che abbia classe ed eleganza.

Quali sono le attuali prospettive lavorative per un florist designer?

Anche se ci sono tantissimi florist designer, c’è sempre spazio per chi ha voglia di intraprendere questa professione in modo serio. Non bisogna pensare che una volta frequentato un corso si possa iniziare subito ad organizzare eventi… ci vuole pazienza e tanta disponibilità a voler imparare.

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria