Tri test e Bi test e Translucenza Nucale. Ecco cosa c’é da sapere.

di francesca


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Forniscono, dunque, risultati in forma di frazione (ad esempio 1/500, che significherebbe che il feto ha 1 probabilità di 500 di non essere sano). Consistono in un’ecografia e/o un prelievo di sangue, per il quale non é necessario essere a digiuno.

In particolare, bitest, tritest e traslucenza nucale vengono utilizzati per verificare se esista un rischio aumentato di sindrome di Down e di altre trisomie. Alcuni di questi valori sono utili, inoltre, per rivelare il rischio di difetti di chiusura del tubo neurale.
Vengono consigliati a donne sotto i 35 anni che non abbiano particolari fattori di rischio per tali patologie.

In caso di risultato positivo, la donna puà ricorrere alle tecniche di diagnosi prenatale di tipo invasivo, in particolare l’amniocentesi.

Poichè non forniscono una diagnosi certa, e poichè esistono falsi positivi (casi in cui il test risulta positivo, anche se il feto é sano), é necessaria prudenza e competenza nell’interpretare i risultati.

Tritest (o triplo test)
Consiste in un prelievo di sangue materno, effettuato fra la 15 e la 17 settimana di gravidanza. Sul campione si effettua il dosaggio di tre proteine: l’alfafetoproteina, la gonadotropina corionica e l’estriolo non coniugato.
Questi valori, insieme a altri dati (età materna, peso della madre, eventuali patologie), vengono analizzati al computer mediante un apposito programma che fornirà i risultati.

Bitest (o duo test)
Il bitest si esegue fra l’11 e la 13 settimana di gravidanza e prevede il dosaggio nel sangue materno di due proteine: Free–hCG (frazione libera della gonadotropina corionica) e PAPP-A (proteina A plasmatica associata alla gravidanza).
I valori ottenuti vengono confrontati con valori di riferimento e altri parametri, come l’età materna.

Translucenza nucale (TN)
L’esame consiste nella misurazione ecografica dello spessore dello spazio liquido che si trova in corrispondenza della nuca fetale. Va eseguito in un’epoca gestazionale ben precisa (da 11+4 settimane, a 13+5), é quindi importante che la gravidanza sia datata correttamente.

Ultrascreen (o test combinato)
L’ultrascreen combina, tramite un apposito software, i valori di translucenza nucalee bitest, effettuati nello stesso giorno, ottenendo un risultato più accurato.

Affidabilità e falsi positivi
Per non spaventarsi inutilmente, é importante sapere che i test di tipo probabilistico forniscono una certa percentuale di risultati positivi anche in presenza di feti sani. à altrettanto vero, del resto, che un risultato negativo non fornisce la certezza assoluta che il feto non sia affetto da trisomie o da altre malattie genetiche.

I valori del tritest sono i meno accurati: esso é in grado di rilevare il 60% circa dei feti affetti da sindrome di Down, ma nel 98% dei casi in cui il test risulta positivo, il feto risulta sano.
I valori del bitest e della traslucenza nucale sono in grado di rilevare, rispettivamente, il65% e il 75% dei feti affetti da sindrome di Down, combinati insieme nell’ultrascreen si arriva invece al 90% (in tutti questi casi esiste comunque un 5% di falsi positivi).

I falsi positivi possono essere ridotti tramite un’indagine ecografica più accurata, utile anche in caso di risultati dubbi (fra 1/100 e 1/1000) ,che rivela la presenza delle ossa nasali e analizza cuore e dotto venoso: si raggiunge, in questo modo, un’accuratezza del 95% nell’individuare feti affetti da sindrome di Down.

Come scegliere?
Benché bi test e traslucenza nucale forniscano risultati più accurati, solo alcuni ospedali e centri specializzati li effettuano.
Più spesso fra gli esami previsti gratuitamente dal sistema sanitario regionale c’é il tritest: per poter effettuare l’ultrescreen, é necessario informarsi, farsi fare l’impegnativa dal medico, recarsi in un centro che lo effettua e pagare il ticket.

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