Le bugie dei bambini, come comportarsi?

Dire bugie è praticamente una attitudine umana normale.

I bambini, infatti, all’età di 4-5 anni iniziano a “mentire” e i genitori, comprensibilmente, restano sbalorditi, entrando in un turbinio di pensieri negativi sulla propria capacità genitoriale e sulla bontà d’animo dei loro figli. Però, e questo è un fatto scientifico, dire le bugie per un bambino è normale, anzi, è sano.

Si ritiene che questo comportamento quasi fisiologico, conseguenza dello sviluppo di una fantasiosa capacità inventiva, sia segno di una sana reattività intellettuale anche se porta il bambino a compiere azioni inaccettabili moralmente da parte dell’adulto. Il problema però riguarda l’adulto e non il bambino. I genitori perciò devono prendere coscienza che mentire rappresenta una fase dello sviluppo.

Perchè e quando i bambini dicono bugie?

A volte lo fanno perchè per loro non c’è una vera e propria linea di demarcazione tra realtà e fantasia; altre volte, e queste sono la maggior parte, mentono perchè non vogliono contrariare un genitore, avendo compreso per prove ed errori che cosa gli da fastidio. Spesso il bambino spaventato arricchisce di particolari la bugia, nella speranza di rendere più credibile la sua storia.

Cosa devono fare i genitori di fronte ad una bugia?

Il comportamento punitivo dei genitori costituisce un’esperienza negativa per il bambino che ha detto una bugia. Il bambino, infatti, se viene punito cercherà di fare qualsiasi cosa per ingraziarsi il genitore, del quale non percepirà che il comportamento negativo e aggressivo.

Visto che nella maggior parte dei casi una bugia e una verità hanno la stessa valenza di realtà nei bambini, loro non capiranno dove sia l’errore. Alcuni psicologi definiscono la bugia un “meccanismo riparatore” che il bambino mette in atto per aumentare e conservare la stima di sè stesso.

Verso i 6 anni, le bugie si strutturano e hanno il fine di evitarsi l’umiliazione e non più quello di non ferire i genitori. In questo senso, perciò, bisogna cercare di capire a che tipo di “dolore” o compito il bambino sta cercando di sfuggire. In questo caso, i genitori devono evitare di definire il bambino “un bugiardo” perchè tale definizione finirà per far scatenare nel bambino un senso di ribellione.
Ovviamente non si può e non si deve neanche compiacere o ignorare la menzogna, fare la predica, castigarlo e minacciarlo.

Allora che cosa dobbiamo fare?

Accettare il fatto che i nostri figli mentano è il primo passo per affrontare la questione e non renderla patologica. La seconda e più importante cosa da fare è sforzarsi di non mentire ai propri figli e, in generale, ai bambini. Gli adulti sono abituati a mentire ai bambini e lo fanno senza nemmeno accorgersene! Lo fanno sin da quando i bambini nascono, cercando di dissimulare il bisogno di fame con un ciuccio o un biberon pieno di camomilla, invece che di latte.

Il motivo è semplice: gli adulti non vogliono veder soffrire i bambini, non vogliono dover sottostare a volontà che non comprendono, non sanno gestire le esigenze altrui e infine sono abituati a dire mezze verità perchè sono più comode. Da questo punto di vista anche i bambini mentono perchè è più comodo (ovvero meno scomodo).

La strada per smontare le bugie e non farle diventare un meccanismo di difesa o un comportamento vero e proprio è dura, ma l’unico modo per affrontare questa dinamica è quella di essere onesti, leali, coerenti e sinceri noi per primi. Ricordiamoci che ogni volta che nostro figlio ci coglie in fallo con una menzogna detta da noi, si sentirà legittimato a fare altrettanto!