Intolleranze nel neonato: impariamo a riconoscerle

Durante lo svezzamento, capita che il bambino non digerisca al meglio uno o più alimenti introdotti nella nuova dieta. Il bambino può reagire con vomito e diarrea, o le tanto comuni coliche, ma se gli episodi avvengono in maniera sporadica non è il caso di preoccuparsi. Se, al contrario, capita molto di frequente che il bambino abbia manifestazioni di rigetto, è bene prestare attenzione.

Le intolleranze alimentari nei bambini al di sotto dei 3 anni sono in costante aumento e i cibi “sotto accusa” sono comuni e molto utilizzati nell’alimentazione quotidiana.

I cibi più a rischio sono:

  • latte vaccino
  • latte di soia
  • uova
  • frutta secca
  • glutine (pasta e pane)
  • pomodoro
  • agrumi
  • cioccolato
  • pesce
  • crostacei
  • fragole

L’intolleranza alimentare è difficile da individuare anche negli adulti, ma se la mamma nota delle reazioni insolite è bene che ne parli con il pediatra. Una buona norma potrebbe essere quella di scrivere tutto ciò che viene dato al bambino, così da tenere sotto controllo l’intero regime alimentare. Questa mini guida potrà aiutare il medico ad arrivare ad una diagnosi.
In generale, i segni delle intolleranze alimentari nei bambini si manifestano con:

  • diarrea
  • vomito
  • eruzioni cutanee
  • asma
  • rinite
  • afte orali

Nel neonato, sono soprattutto le manifestazioni cutanee ad essere un campanello d’allarme. Se la mamma nota nelle piccole chiazze sulla pelle del piccolo, soprattutto se associate ad altri sintomi sopra elencati, deve rivolgersi al pediatra, il quale prescriverà degli esami del sangue ed altri test non invasivi che potranno chiarire a quale alimento è legata l’intolleranza del neonato e prescriverà il regime alimentare più adatto alle sue esigenze.