Incontri scuola-famiglia, ecco come affrontarli al meglio

 

L’ansia e il pensiero in attesa dell’esito, le lunghe file per parlare con tutti i professori e il tempo che non passa mai. Le tante informazioni che i genitori ricevono durante il colloquio e che invece vorrebbero fosse svolto in maniera non affrettata. Sono tutti ottimi motivi che creano una situazione di tensione e il momento di incontro scuola – famiglia spesso si trasforma in una fatica mentale. I genitori non vivono benissimo i colloqui informativi che continuano ad essere vissuti come un’occasione negativa nei confronti della scuola in generale e degli insegnanti, in particolare. A volte l’incomprensione è quasi inevitabile, genitori e insegnanti si sentono minacciati nei loro rispettivi ruoli e tendono ad attribuire l’uno all’altro le cause dell’eventuale insuccesso scolastico o del comportamento particolare dei figli-alunni.

Per rompere l’incomprensione è importante e necessario che fra genitori e gli insegnanti si crei un rapporto di fiducia, di stima e di complicità reciproca. E’ fondamentale trovare, quindi, instaurare un rapporto efficace con i docenti. In quale modo? Basta una buona dose di comunicazione con cui abbattere i muri. Alcuni professori hanno dovuto difendersi da critiche che arrivano apertamente da parte di genitori poco comprensivi, pronti solo a giustificare il comportamento dei propri figli. Per arrivare a farsi sentire non bisogna alzare la voce ma iniziare a chiedersi come fare in modo che l’insegnante non si senta minacciato e prenda atto solo della voglia dei genitori di confrontarsi, sempre e solo nell’interesse del figlio-studente. Per prima cosa non bisogna entrare mai nel personale con frasi del tipo “che ne può sapere lei che non è mamma” poi rispettate assolutamente il ruolo dell’insegnante e la sua autorità, senza denigrare il docente davanti al figlio, anche se certi atteggiamenti non li condividete ed evitate assolutamente le minacce sostituendole con proposte intelligenti.

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