Cosa succede al secondo mese di gravidanza? Scoprilo qui!

Sintomi del secondo mese di gravidanza

E’ all’inizio di questo mese che i sintomi si fanno più evidenti. Gli effetti della gravidanza sul corpo della donna sono soggettivi: alcune donne non notano differenze significative, mentre altre presentano uno o più di questi sintomi: mammelle ingrossate e dolenti (é il caso, infatti, di iniziare da subito a prendersi cura del proprio seno), stanchezza e sonnolenza, nausea e/o disturbi digestivi, stimolo frequente a urinare.

L’aumento di peso non dovrebbe esere ancora iniziato, anzi alcune donne possono dimagrire, in questa fase, a causa della nausea e del vomito; altre tendono ad appesantirsi da subito, ma i solito l’ingrossamento dell’utero inizia a manifestarsi a livello della vita (e gli abiti iniziano a diventare stretti) non prima della fine del secondo mese di gravidanza.

Cosa succede all’embrione

L’embrione cresce rapidamente e completa il processo di organogenesi che lo porterà, alla fine di una gravidanza al secondo mese, a somigliare a un neonato. Si parlerà, infatti, di feto e non più di embrione. Il viso prende forma, spuntano braccia e gambe, si formano sistema nervoso e organi interni.
Alla fine del 2 mese di gravidanza il feto misurerà 3 centimetri e peserà 3 grammi circa.

Cosa c’é da fare

E’ nel secondo mese di gravidanza che si scopre, normalmente, di essere incinte. Intorno alla metà di questo mese (6-7 settimana) é possibile rilevare il battito cardiaco dell’embrione: una visita ginecologica con l’ecografia al secondo mese di gravidanza puà essere, dunque, utile a confermare che la gravidanza in corso procede regolarmente.

Il ginecologo potrà consigliare gli integratori da prendere (ad esempio l’acido folico, che é consigliato fin da prima del concepimento) e/o medicinali o altri rimedi per lenire eventuali fastidi. Consiglierà inoltre gli esami da fare.

Ricordatevi di prenotare le tre ecografie di routine (ecografia del primo, del secondo e del terzo trimestre) e, talvolta, il corso preparto: in alcuni ospedali, c’é il rischio concreto di rimanerne fuori per il troppo affollamento.