Ci sono sindromi che colpiscono fin da bambini: riconoscerle in tempo fa spesso molta differenza e avrà un peso enorme nello sviluppo psico-fisico futuro del bambino. L’autismo è tra queste e, pur essendo una malattia difficile da identificare per via dei diversi gradi di sviluppo, propri di ogni bambino, ci sono dei campanelli d’allarme che non vanno sottovalutati. Non lasciate correre e rivolgetevi sempre al pediatra se notate qualcosa che non vi convince, oppure un cambiamento repentino e ingiustificato nel comportamento di vostro figlio. Ma vediamo, nel dettaglio, cos’è l’autismo, come si manifesta e a che età.
L’autismo è un disturbo neuropsichiatrico che interferisce nel normale funzionamento cerebrale. Questo significa che un bambino autistico ha difficoltà ad esprimersi, a socializzare con coetanei e adulti e ad adattarsi all’ambiente esterno, specie se gli è completamente estraneo.
I sintomi dell’autismo sono molti, ma spesso vengono sottovalutati o non notati perché legati al normale sviluppo di ogni bambino. Dopo un certo tempo, però, questi sintomi diventano evidenti e la malattia è chiaramente manifestata. I sintomi più comuni dell’autismo sono:
La lista è lunga, oltre ad essere legata ad azioni che il bambino compie da una data età; per notare precocemente l’autismo, quando si presenta al di sotto dei 15 mesi d’età, il genitore deve tenere d’occhio:
L’autismo, come visto, può già delinearsi già dai 6 mesi in poi, se il bambino non ha quelle tipiche espressioni come i sorrisi alla mamma o la lallazione, ma è intorno ai 15 mesi che l’autismo si manifesta pienamente. L’autismo colpisce in maggior percentuale i maschi sotto i 3 anni ed è proprio nell’età scolare, quando il piccolo inizia l’asilo, che l’autismo diventa chiaro agli occhi dei genitori. Se il vostro bambino presenta alcuni dei sintomi sopra elencati, parlatene con il pediatra, che saprà indicarvi i centri adatti alla corretta diagnosi e cura dell’autismo.