7 strategie vincenti per insegnare le tabelline ai bambini

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Imparare le tabelline a memoria

Le tabelline, croce e delizia dell’apprendimento della nostra infanzia, sono per molti bambini difficili da imparare. Il motivo è spesso legato proprio alle strategie, più o meno vincenti, per insegnare le tabelline ai bambini che, per inciso, sviluppano il pensiero logico matematico solo verso i 6-7 anni fino ai 12-13 anni, come ben aveva studiato J. Piaget. Proprio per questo motivo, finchè i bambini non arrivano a questa fase di sviluppo cognitivo cosiddetta delle “operazioni concrete”, non potranno imparare le tabelline correttamente se non per apprendimento mnemonico. Il primo modo per insegnare le tabelline ai bambini deve restare perciò proprio quello affidato alla memoria.

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Filastrocche con le tabelline

Tra i metodi mnemonici per imparare le tabelline, tuttavia, si sono sviluppati nuovi e più divertenti metodi strategici. Un esempio? Le filastrocche con le tabelline. I bambini amano le filastrocche, persino quelle con le tabelline, e dato che le trovano “simboliche” al punto giusto, imparano tramite esse anche le tabelline ma, attenzione, non a fare calcoli!

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Canzoni con le tabelline

Sempre delle strategie per imparare le tabelline in modo linguistico e sonoro fanno parte le canzoni con le tabelline. Al grande coinvolgimento delle rime e del gioco la canzone unisce, infatti, la musicalità, il movimento corporeo e la “ripetibilità” insieme al gruppo dei compagni, ai genitori, agli educatori e persino agli amici d’oltremare. E già, perchè, questo metodo serve anche ad imparare tabelline e numeri in lingue differenti!
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App per le tabelline

Man mano che i bambini crescono, la loro capacità di giocare con i numeri aumenta e si trasforma in pensiero razionale-concreto. Qui, allora, sarà possibile usare anche le app per imparare le tabelline che, per inciso, sono utili anche nelle fasi precedenti dello sviluppo, laddove il bambino le userà però come un giochino che funziona per prove ed errori.

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Libri e giochi con le tabelline

Esistono diversi giochi studiati per imparare le tabelline: tabelline da colorare, tabelline da indovinare e cruci-tabelline in cui ci si sfida a suon di tabelline corrette. Ovviamente più in là si va con gli anni, più si diventa abili nel giocare con i numeri e imparare le tabelline non sarà più un gioco, ma una necessità. Motivati dal sapere quanti pastelli hanno nell’astuccio o quanti soldini da 1 euro ci vogliono per arrivare a 7 euro, i bambini faranno il salto di qualità: il vero apprendimento delle tabelline. Gli educatori usano in questo senso le mappe cognitive e gli alberi di apprendimento per vedere quanti e quali degli apprendimenti che il bambino ha sono reali o apparenti.

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La battaglia navale delle tabelline

Questo gioco permette di giocare ad indovinare le coordinate della classica battaglia navale risolvendo la tabellina associata. Se si indovina il numero dell’ascissa e dell’ordinata sarà possibile colpire le navi nemiche sulla tabella del gioco. Per esempio, il giocatore dice 5 x 2 (equivalente della coordinata numerica) e dice anche il risultato (10), che può anche scrivere direttamente nelle caselle della sua cartella (o se preferisce su un foglietto). Se tutto è corretto e su quella casella si trova una parte di nave, segna punto e può rilanciare un’altra coppia di coordinate. Quando sbaglia (le coordinate o il calcolo, cioè la moltiplicazione), passa il turno all’avversario. Alla fine vince chi per primo riesce ad affondare tutta la flotta nemica.

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Gare di tabelline

La competizione a questo punto può essere usata con tante gare logico-matematiche e potete divertirvi voi stessi ad inventare giochi a premi in cui vince chi indovina le tabelline. La strategia è vincente e divertente, ma fate solo attenzione a creare una gara adatta a tutte le età dei bambini in squadra e a rendere il gruppo non troppo eterogeneo in quanto ad età. La capacità di indovinare i risultati e vincere varia sensibilmente già da un anno con l’altro. I bambini piccoli, tra l’altro, non amano essere competitivi, a differenza dei bambini dai 9 anni di età.

Leggi anche:

Discalculia, come riconoscerla

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