Roberto Benigni, biografia, carriera, età, vita privata

di Redazione


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Roberto Benigni

Il nome completo di Roberto Benigni è Roberto Remigio Benigni. Nasce a Castiglion Fiorentino (Arezzo), in Toscana, da Luigi Benigni e Isolina Papini il 27 ottobre del 1952, quindi ha 70 anni. Ha tre sorelle maggiori: Bruna, Albertina e Anna. Nel 1958 la famiglia si trasferisce a Prato.

Roberto si iscrive in un seminario fiorentino, ma lo abbandona dopo l’alluvione del 4 novembre 1966, per dedicarsi agli studi presso l’Istituto Tecnico Commerciale: consegue il diploma di ragioniere. Muove i primi passi sul palco come cantante e musicista non ancora ventenne. A Firenze conosce Luigi Delli, Carlo Monni e Donato Sannini.

Sono loro a presentargli Marco Messeri, col quale si avvia verso forme di spettacolo comico d’avanguardia, di scherzo popolare da strada. Si trasferiscono entrambi a Roma nel 1972.

Nel 1975 Benigni incontra Giuseppe Bertolucci, che scrive per lui il monologo “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia“, che ottiene grandissimo successo dapprima al Teatro Alberico di Roma e portato poi su tutti i palcoscenici italiani. Nel 1976 viene invitato al Premio Tenco che contribuirà in modo notevole alla sua affermazione e a cui parteciperà anche in seguito.

Il personaggio di Cioni approda anche al cinema, nel film “Berlinguer ti voglio bene“. Nel 1980 Roberto Benigni presenta il Festival di Sanremo, mentre nel 1983 collabora ancora con Bertolucci, per un’antologia di spettacoli nelle piazze e nei teatri di tutta Italia, “Tuttobenigni“. Proprio tramite Bertolucci, Roberto entra in contatto con lo sceneggiatore Vincenzo Cerami col quale affronterà la fase più matura della carriera.

Esordi e primi successi

Roberto Benigni partecipa a sceneggiati e serie tv, a partire dagli anni Settanta. Nel frattempo, appassiona il pubblico a teatro. Nel 1977 è di nuovo sul piccolo schermo con il programma “Del resto, fu un’estate meravigliosa” e prosegue con ruoli di secondo piano l’attività cinematografica. Fa eccezione il film “Chiedo asilo” di Marco Ferreri.

Nel 1978 partecipa al programma televisivo di Renzo Arbore “L’altra domenica” e continua a collaborare con Arbore nei film “Il pap’occhio” del 1980 e “‘FF.SS. – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?” del 1983. Il 1983 è anche l’anno dell’esordio come regista, con il film “Tu mi turbi” in quattro episodi. Ottiene grandissimo successo, nel 1984, “Non ci resta che piangere“, scritto, diretto e interpretato con Massimo Troisi.

Sbarcato per la prima volta negli Stati Uniti, Roberto Benigni recita in tre film diretti dall’amico Jim Jarmusch: “Daunbailò” (Down by law) del 1986, “Coffee and Cigarettes” del 1987, ampliata e riproposta nel 2004, e “Taxisti di notte” del 1991. Affronta anche un ruolo molto brillante con Blake Edwards nel 1993, ne “Il figlio della Pantera Rosa“.

Nel frattempo, già dal 1988 avvia una proficua collaborazione con lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, in diverse pellicole che produce anche per la sua Melampo Cinematografica (fondata insieme alla moglie Nicoletta Braschi nel 1991: “Il piccolo diavolo”; “Johnny Stecchino; “Il mostro”.

Roberto Benigni, biografia, carriera, età, vita privata

Roberto Benigni in Johnny Stecchino

È il 1990, invece, quando recita in un film diretto da Federico Fellini, cioè “La voce della Luna”, accanto a Paolo Villaggio. In questo periodo e per tutta la metà degli anni 1990, rimangono celebri le sue numerose ospitate televisive di Roberto Benigni, all’insegna dell’imprevedibilità e dell’ironia estemporanea.

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La vita è bella

Arriviamo così al 1997, anno in cui Roberto Benigni raggiunge la notorietà internazionale con “La vita è bella“: le riprese iniziano nel novembre del 1996 e si concludono dopo un anno ad Arezzo. Per promuovere il film, Benigni è ospite anche in numerose trasmissioni televisive d’oltreoceano, tra cui il David Letterman Show.

“La vita è bella” riceve 7 candidature agli Oscar nel 1999: Benigni ottiene l’Oscar come miglior attore protagonista, mentre la pellicola si aggiudica l’Oscar come miglior film straniero. Riceve anche: 5 Nastri d’argento, 9 David di Donatello e il prestigioso Grand Prix Speciale della Giuria al 51º Festival di Cannes. Subito dopo questo grande successo, compare nel film di produzione francese “Asterix e Obelix contro Cesare”.

Anni Duemila

Roberto Benigni inizia la lavorazione di “Pinocchio” nel 2001. Il film esce nell’ottobre del 2002 e vince due David di Donatello e un Nastro d’argento. Due anni dopo, nel 2004, è la volta di “La tigre e la neve”, che esce nell’ottobre del 2005: sarà l’ultimo film fino al 2012, anno in cui arriva in sala “To Rome with Love”. Nel 2005 Roberto è ospite di Rockpolitik accanto ad Adriano Celentano e Luisa Ranieri.

L’attore toscano è molto legato alla Divina Commedia e a Dante Alighieri: negli anni tiene letture in diverse Università e recitazioni a memoria di interi canti. Nel 2006 porta in giro per l’Italia le sue letture, nel tour “Tutto Dante”, che diventa anche uno spettacolo della Rai, in onda per diverse prime serate. Nel marzo del 2009 Benigni inaugura a Parigi il tour che porta la Divina Commedia in giro per il mondo, da Bruxelles al Canada.

Roberto Benigni torna al cinema nel 2011 con Woody Allen e il suo nuovo film “To Rome with Love“. Riceve nel giugno nel 2012 la cittadinanza onoraria di Firenze e torna in piazza Santa Croce con “Tutto Dante“. Va in onda invece su Rai1, nel dicembre del 2012 lo spettacolo “La più bella del mondo”, interamente dedicato alla Costituzione Italiana.

È di nuovo in diretta sulla prima rete nel dicembre del 2014, con un’esegesi dei dieci comandamenti biblici contenuti nel libro dell’Esodo.  Successivamente allo spettacolo, incomincia la scrittura del soggetto per il suo nuovo film. Nel maggio del 2018 torna al Festival di Cannes dopo 20 anni dall’ultima partecipazione. Per quanto riguarda il cinema, è in sala nel ruolo di Geppetto per l’adattamento di Pinocchio diretto da Matteo Garrone.

Vita privata di Roberto Benigni

La moglie di Roberto Benigni è Nicoletta Braschi, conosciuta sul set de “Il Piccolo Diavolo” nel 1988. Da allora, è sempre al suo fianco. “È il suo ingresso nella mia vita, c’è un prima e dopo di lei. Nel prima, tutto era farsa (…)”, racconta l’attore e regista.

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“Da allora, abbiamo fatto tutto insieme come una compagnia teatrale, è stata sua l’idea di darci libertà producendo noi i nostri film. Mi ha dato verità. Mentre volavo, mi ha riportato con i piedi per terra, e io non riesco a immaginare un altro volto, un’altra presenza, un altro respiro che non sia lei. Per me è una benedizione. Lo è stata davvero”. La coppia non ha figli.

Foto in evidenza di Harald Krichel – Own work, CC BY-SA 3.0.

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