Un pizzico di verità e qualche mito, ecco la storia di Babbo Natale con qualche curiosità che forse ancora non sai

di Dalia Smaranda


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La storia di Babbo Natale è antichissima e trova diverse versioni in ogni Paese del mondo. In alcuni Paesi si racconta che il personaggio abbia origine dal vescovo San Nicola, in altri invece si parla di un elfo magico. Questa è una delle storie più belle da raccontare ai bambini a dicembre, ma quale è la vera storia di Babbo Natale?

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La figura dell’omone panciuto vestito di rosso e con barba bianca nasce in America grazie allo scrittore Clement Clarke Moore, che nel 1822 scrisse una poesia dove parlò per la prima volta della figura che conosciamo tutti.

Questo nuovo personaggio definito Santa Claus ebbe così tanto successo che durante gli anni Cinquanta si diffuse in tutta Europa e ovviamente anche in Italia.

Il poema A Visit from St. Nicholas racconta molto dettagliatamente lo svolgimento di tutta la notte della Vigilia, descrivendo le renne, la slitta e soprattutto il simpatico aspetto fisico di Babbo Natale.

Esistono ancora quattro copie originali di questa lunga quanto affascinante poesia. Tre sono conservate in diversi musei del mondo, mentre una è stata acquistata da un magnate americano per 280 mila dollari e oggi si trova nella sua abitazione a Manhattan.

La leggenda di San Nicola protettore dei bambini

La storia di Babbo Natale prende spunto però da quella di San Nicola, vescovo protettore dei bambini. In alcuni Paesi europei come ad esempio il Belgio, l’Olanda e l’Austria questo emblematico personaggio viene ancora associato alla figura del vescovo di Myra: è per questo motivo che vediamo spesso immagini in cui viene rappresentato Babbo Natale in abiti vescovili.

Dopo la sua morte, avvenuta il 6 dicembre, la figura del vescovo divenne popolare nel mondo cristiano, grazie anche ai tanti miracoli che gli furono attribuiti.

Tra le varie leggende si racconta che il Santo un giorno imbattutosi in una famiglia povera decise di aiutarla. Il vecchio padre per mandare avanti la famiglia aveva infatti costretto le tre figlie alla prostituzione; secondo la tradizione, il vescovo regalò una dote alla tre fanciulle, dando loro modo di potersi sposare.

Questo non è l’unico regalo di San Nicola ai giovani, infatti in molti Paesi si dice che proprio il giorno 6 dicembre, in groppa al suo cavallo, lasci ancora dolciumi e doni nelle scarpe dei più meritevoli.

Da San Nicola a Santa Claus

Per arrivare però alla associazione definitiva della figura di San Nicola con quella di Santa Claus dobbiamo aspettare l’avvento della Riforma protestante, che nel Cinquecento abolì il culto dei santi.

Da quel momento in poi si dovette cercare una figura da sostituire al Santo che portasse comunque dei regali ai bambini nel periodo di dicembre; a questo fu associato in un primo momento Gesù Bambino, spostando la data dal 6 dicembre a Natale.

La figura del piccolo Gesù, però, non sembrava adatta a portare regali, così gli si sostituì un altro personaggio: Santa Claus.

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La storia del Natale

La celebrazione del Natale così come la conosciamo oggi, con albero e doni, fa riferimento ad un’antica tradizione dell’Estonia di addobbare un grande abete nella piazza principale delle città, attorno al quale i giovani danzavano alla ricerca dell’anima gemella.

Questa tradizione venne poi ripresa in diversi Paesi, tra cui la Germania, dove si iniziarono a decorare gli alberi con mele, datteri e doni.

La storia dell’albero di Natale è stata quindi presto unita con la storia di Babbo Natale e prevede che le famiglie si riuniscano intorno ad un abete decorato a festa a scartare i doni portati di nascosto la sera prima da Babbo Natale.

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