Zone erogene femminili: cosa devono sapere i nostri partner per renderci felici

Ebbene sì: stimolando e sollecitando queste zone con carezze esperte, si mandano complessi messaggi al cervello, sede dell’eccitazione, che li riceve e li trasforma in influssi nervosi. Tali influssi sono poi ritrasmessi agli organi genitali sotto forma di sensazioni intense.

La zona erogena principale è perciò il cervello, da cui tutto parte: questo ovviamente anche per gli uomini.

Le zone erogene possono poi dividersi in primarie e secondarie: nella donna sono sette le zone primarie: la cervice, l’ano, le labbra vulvari, l’uretra, il punto G, il clitoride ed il canale vaginale.

I messaggi sensoriali che vengono trasmessi e ricevuti, usano come intermediari i muscoli, e fanno salire il flusso energetico direttamente fino al cervello.

Le zone erogene secondarie sono invece divise in extra-genitali (la cui intensità dipende da persona a persona), le para-genitali (parte inferiore dell’addome, regione del ventre e del perineo) e le zone erogene genitali (le donne le labbra vulvari, l’ingresso della vagina e il pube).Con queste zone erogene sono molto suscettibili agli stimoli erotici, soprattutto se persistenti, e ci si può giocare a lungo senza arrivare alla soglia massima di piacere pur consentendo un livello di eccitamento molto elevato.

Ecco invece le parti del corpo della donna, non strettamente legate alla zona genitale, che portano maggiormente all’eccitazione:

Viso: La fronte, le tempie, le palpebre e le labbra sono particolarmente sensibili. Partire dal viso, con dei baci in queste zone, può sicuramente far abbandonare la donna.

Bocca: la bocca è il punto di partenza del rapporto amoroso. Purtroppo però con il tempo il bacio viene un po’ abbandonato, cosa sbagliatissima.

Collo: per una donna il collo è una delle parti del corpo più sensibili; farla abbandonare in lunghi baci sul collo è il punto di partenza sicuro per un rapporto amoroso.

Nuca: la parte più alta della nuca è molto sensibile, l’ideale è accarezzarla per parecchi minuti.

Ascelle: spesso non considerate partecipano invece moltissimo all’eccitazione grazie alla emanazione di ferormoni sostanze biologiche che svolgono la funzione di richiamo sessuale.

Braccia: non dimentichiamoci di lunghe carezze sulla superficie interna e quella posteriore delle braccia.

Addome: in molte donne l’addome, specialmente la zona intorno all’ombelico, svolge un ruolo fondamentale nella fase di eccitazione.

Zona lombare: carezzare questa zona anche durante la fusione amorosa vera e propria contribuisce molto ad amplificare il vissuto erotico.

Glutei: sono molto sensibili, soprattutto nella zona inferiore, fra glutei e cosce, dove la pelle è molto delicata.

Cosce: sollecitare la parte interna delle cosce con carezze dal basso verso l’alto serve moltissimo a provocare sensazioni erotiche travolgenti.

Pianta del piede: dotata di punti particolarmente sensibili, sollecitarla può provocare sensazioni straordinarie. Se procura solletico non bisogna comunque evitarlo perché è sempre occasione per amplificare il proprio potenziale e l’ascesa delle energie dal basso verso l’alto.

Seno: particolarmente sensibile, soprattutto vicino al capezzolo. In alcuni periodi del mese è però fin troppo sensibile, in quel caso il partner deve essere molto delicato.

Speriamo quindi che questo vademecum possa essere utile al vostro lui.

Immagini da:
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