Il giudice, infatti, non ha dato ragione all’uomo “maschilista”, respingendo in modo categorico l’idea che la moglie possa essere sottomessa al marito: «Non è ammissibile una situazione di sottomissione di uno a svolgere lavori di mera cura dell’ordine domestico. Purtroppo è ancora molto forte lo stereotipo di genere secondo è la donna a doversi occupare esclusivamente o prevalentemente dei lavori domestici» ha commentato.  Dalla Puglia arriva  dunque un importante segnale  di civiltà e parità di diritti che si oppone  agli stereotipi maschilisti ormai desueti e obsoleti.