Libido e depressione: come combattere questo nemico della coppia

Perchè la depressione è associata al calo del desiderio sessuale?

La depressione influisce negativamente su ogni aspetto della nostra vita, compresi i nostri rapporti importanti. In particolare, se uno dei due partner soffre di depressione, non sempre l’altro riesce a comprenderne gli effetti e le ripercussioni sul rapporto. Questo è l’aspetto più delicato del calo di libido, associato alla depressione.

Quando abbiamo un umore basso, abbiamo bisogno di amore, di sostegno e di maggiore vicinanza, anche se non siamo bravi a dimostrarlo. Le persone depresse di solito si sentono rifiutate e incapaci di trovare le giuste energie per affrontare la giornata, fare le cose con la propria famiglia o soddisfare il proprio partner. Questo può indurre rapidamente il partner “sano” a credere di non essere più desiderato e amato. Può essere facile fraintendere gli umori bassi, con ostilità o prova che la persona depressa vuole mettere fine al rapporto: è davvero difficile –dicono gli specialisti – rimanere sereni e fiduciosi quando la persona che credevamo di conoscere benissimo, inizia a comportarsi in modo strano e sembra essere così infelice.

Da un punto di vista clinico si deve dire che la malattia depressiva tende a colpire tutti i sistemi corporei, agendo su di essi come “rallentatore o acceleratore”. L’effetto più marcato di tale dinamica riguarda il sonno che ne risulta fortemente disturbato. Inoltre, ogni attività della vita che richieda grinta ed entusiasmo viene compromessa; in ciò, l’attività sessuale non fa nessuna eccezione.

Negli uomini, il generale calo di attività cerebrale provoca sensazioni di stanchezza e di disperazione che può essere associata a perdita della libido e problemi di erezione.

Nelle donne, l’attività cerebrale ridotta tende a essere associata a mancanza di interesse per il sesso e molto spesso con difficoltà nel raggiungere l’orgasmo. Tutti questi problemi tendono a diminuire man mano che la sindrome depressiva regredisce: un rinnovato interesse per il sesso può essere, infatti, il primo segno di recupero.

Bisogna inoltre aggiungere che esistono casi di depressione in cui si riesce a mantenere una vita sessuale normale e, a volte, anche di trovare nel sesso uno strumento di conforto e rassicurazione.

Sesso e antidepressivi: cosa fare?

Il calo di desiderio sessuale nella depressione non è dovuto soltanto alla malattia: molto spesso sono gli antidrepressivi la causa scatenante della “apatia sessuale”. Uno dei più comuni effetti collaterali di interferenza dei comuni antidepressivi è quello con il processo orgasmico che ne risulta ritardato o soppresso. In questi casi, se si desidera ritornare a un’attività sessuale normale e il calo di libido è evidentemente associato al farmaco, si dovrebbe chiedere al medico di cambiare la cura.

In che modo una persona depressa può contrastare il calo di libido e mantenere sano il rapporto?

Quando si soffre di depressione, si hanno giorni up e giorni down. E’ importante sforzarsi nei giorni positivi di mostrare amore e apprezzamento per il partner. E’ anche importante cercare di

  • Uscire e passeggiare (meglio se con il partner) oppure correre: queste attività fisiche, infatti, rilasciano endorfine nel cervello, con un conseguente innalzamento del tono dell’umore.
  • Anche se la voglia di fare sesso non sarà al top o non ricomparirà subito, le endorfine funzionano sulla sensazione di benessere: in questo caso, è bene sforzarsi un po’ nel fare delle coccole e di richiederne.
  • Superare la preoccupazione di non riuscire a fare sesso, inoltre, è importante e richiede anche il coraggio di comunicarlo con serenità al partner.

Come si può aiutare un partner che soffre di depressione?

  1. Prima di tutto è importante non continuare a credere di comprendere ciò che la persona depressa sta attraversando. Non è così! Inoltre, bisogna ricordarsi continuamente che la perdita di interesse sessuale del partner non è un fatto personale ma che la libido è compromessa ai livelli che abbiamo visto sin qui.
  2. Infine, la cosa migliore che si possa fare in questi casi è intraprendere una terapia individuale o di coppia e farsi aiutare a guarire.