Benessere

Nuovi farmaci riducono il secondo infarto del 70%: i dettagli

L’utilizzo precoce di due nuovi farmaci anti-PCSK9 potrebbe rivoluzionare la terapia post-infarto, riducendo drasticamente il rischio di recidive. Il PCSK9, una proteina che ostacola i recettori del colesterolo, è stato al centro di uno studio promettente denominato AT-TARGET-IT, coordinato dal Prof. Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) e direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli.

Riduzione del 70% dei rischi

Gli esiti preliminari dello studio indicano che l’impiego tempestivo di questi farmaci riduce di circa il 70% la possibilità di un secondo infarto, ictus o morte. Questi risultati promettenti offrono nuove prospettive nella gestione post-infarto, soprattutto considerando che in Italia ogni anno circa 50.000 pazienti vengono ricoverati per un secondo evento cardiaco.

Dati e statistiche allarmanti

Il prof. Perrone Filardi haa sottolineato l’urgenza di intervenire immediatamente dopo il primo infarto, considerando che il 20% dei pazienti affetti da un secondo evento cardiaco muore entro un anno. Il trial ha coinvolto pazienti con valori di colesterolo LDL iniziali di 137 mg/dl, ridotti a 45 mg/dl dopo poco più di un mese di trattamento.

Riduzione del colesterolo LDL

Il prof. Gianfranco Sinagra, direttore del dipartimento cardiotoracovascolare Asugi e dell’Università di Trieste, sottolinea che il 69% dei pazienti ha mostrato una riduzione media del colesterolo dopo soli 37 giorni di trattamento. Questo abbassamento significativo è stato costantemente mantenuto durante l’intero follow-up di 11 mesi, con un’aderenza al trattamento superiore al 90%.

Modalità di somministrazione

Una delle chiavi del successo di questi farmaci anti-PCSK9 è la modalità di somministrazione. Con un’iniezione sottocutanea ogni due settimane, rispetto alle quotidiane compresse di statine, i pazienti hanno dimostrato un’aderenza eccezionalmente elevata, attribuibile anche alla minor incidenza di effetti collaterali.

Cambiare l’approccio terapeutico

Il prof. Perrone Filardi ha concluso enfatizzando la necessità di superare il tradizionale concetto di terapia graduale, proponendo un approccio più tempestivo per raggiungere i target terapeutici. I risultati di AT-TARGET-IT aprono la strada a una nuova era nella gestione post-infarto, offrendo un’opzione terapeutica significativa per migliorare la prognosi dei pazienti cardiovascolari.

Foto da DepositPhotos.