Come il fumo influisce sul cervello dei bambini e sul rischio di sclerosi multipla

di Redazione


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Un’esposizione precoce al fumo da parte dei genitori potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la sclerosi multipla (SM) nei bambini geneticamente predisposti.

Lo evidenzia uno studio pubblicato sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry, che sottolinea l’interazione tra fattori genetici e ambientali nello sviluppo di questa malattia autoimmune. I ricercatori ipotizzano che il fumo alteri alcune strutture cerebrali cruciali nella prima infanzia, influendo potenzialmente sull’insorgenza della SM. Tuttavia, lo studio suggerisce che una finestra di intervento terapeutica, come la correzione delle abitudini tabagiche, potrebbe ridurre i rischi.

La sclerosi multipla: caratteristiche e cause ancora poco chiare

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune solitamente diagnosticata tra i 20 e i 40 anni. È caratterizzata da un’infiammazione cerebrale precoce o da un processo neurodegenerativo latente. I sintomi precoci, come perdita di volume cerebrale e ridotte prestazioni cognitive, possono precedere la diagnosi clinica. Sebbene le cause precise della SM non siano ancora note, lo studio conferma l’importanza dei fattori ambientali, in particolare nella prima infanzia.

Lo studio Generation R: un’analisi approfondita

Per indagare il ruolo dei fattori ambientali e genetici, i ricercatori hanno utilizzato i dati dello studio olandese Generation R, che includeva informazioni dettagliate su genotipi, infezioni virali, livelli di vitamina D, indice di massa corporea (BMI), esposizione al tabacco e altre abitudini. Sono state raccolte immagini cerebrali di alta qualità da bambini di 9 e 13 anni, per analizzare il volume e la microstruttura cerebrale.

L’analisi ha coinvolto oltre 5.300 partecipanti, con dati genetici disponibili per 2.817 soggetti. Tra questi, 642 bambini erano risultati positivi al virus di Epstein-Barr e 405 erano stati esposti al fumo dei genitori. I risultati indicano una correlazione significativa tra il rischio genetico di SM, il fumo e specifiche caratteristiche cerebrali.

Rischio genetico, Epstein-Barr e impatto del fumo

Lo studio ha identificato una relazione tra il virus di Epstein-Barr e una maggiore suscettibilità agli effetti negativi del fumo. Un rischio genetico più elevato per la SM è stato associato a un volume cerebrale totale ridotto, inclusi il volume della materia grigia e quello talamico. Tuttavia, non sono state osservate correlazioni per il gene rs10191229. I ricercatori suggeriscono che il fumo potrebbe aumentare l’infiammazione cronica delle vie respiratorie, aggravando la risposta immunitaria.

Possibili interventi preventivi

“La maggiore vulnerabilità del cervello agli effetti del fumo precoce dei genitori potrebbe aumentare l’esposizione degli antigeni del sistema nervoso centrale al sistema immunitario in via di sviluppo”, spiegano i ricercatori. Questo fenomeno potrebbe contribuire al rischio di malattie autoimmuni specifiche come la SM. Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di limitare l’esposizione infantile al fumo domestico e ad altre sostanze tossiche, come prodotti chimici, per prevenire potenziali complicazioni.

Un appello per futuri studi

Essendo uno studio osservazionale, non è possibile stabilire una relazione di causa-effetto definitiva. Tuttavia, i risultati evidenziano il ruolo critico dei fattori ambientali nell’interazione con il rischio genetico. “Nuove ricerche sono necessarie per confermare queste ipotesi e per sviluppare strategie preventive mirate”, concludono gli autori.

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