I trattamenti di bellezza fai da te più strani, funzionano davvero?

Se è vero che molti dei prodotti che utilizziamo quotidianamente per prenderci cura della nostra bellezza contengono tantissimi strani ingredienti che, ad averlo saputo prima, non ci saremmo mai spalmati sulla pelle, perché sbalordirsi di quei trattamenti e rimedi fai da te che possono anche apparire strani ma che a quanto pare funzionano? Quali sono? Scopriamoli insieme.

Di solito lo utilizziamo per l’igiene del cavo orale, ma il dentifricio, secondo alcune credenze popolari, pare sia un prodotto molto efficace per brufoli e scottature. Quanti di voi almeno una volta nella vita non hanno curato una brutta scottatura con del dentifricio? Non negatelo! Applicato su un brufolo, inoltre, il dentifricio ha un comprovato effetto disidratante, quindi tende a farlo seccare più velocemente.

Liberi di non crederci, però vi confessiamo che anche noi abbiamo qualche dubbio: pare che spalmare sul viso una pomata indicata per la cura delle emorroidi giovi tantissimo alla pelle. Per caso qualcuno ha il coraggio di provare e poi magari riferirci l’esito?

La birra, utilizzata dagli adolescenti di una volta per schiarire il colore della capigliatura, pare migliori anche l’aspetto e la salute dei capelli, per queste ragioni molti la utilizzano per risciacquare i capelli dopo lo shampoo. Cosa ci costa provare? Per quanto riguarda l’asciugatura dei capelli, si vocifera che non ci sia niente di meglio di un paio di boxer maschili, ma che siano rigorosamente 100% cotone, e puliti ovviamente. Funzionano davvero? Ni, però non c’è dubbio che un panno di puro cotone renda i capelli più lisci, rispetto alle comuni fibre degli asciugamani.

L’ultimo rimedio, che non ci sentiamo di garantirvi, riguarda il naso: a quanto pare per poterne migliorarne l’aspetto basterebbe mettere una molletta da bucato sul naso, ma nutriamo molti dubbi, anche se di questo rimedio se ne accenna anche nel romanzo “Piccole Donne”. A voi l’ardua sentenza.

LEGGI ANCHE:

 Trattamenti di bellezza estremi: i più bizzarri di sempre