La tragica fine di Vanessa Ballan: il bimbo in grembo era del compagno

di Redazione


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È Nicola Scapinello, il compagno con cui viveva, il padre biologico del figlio che Vanessa Ballan stata aspettando quando venne uccisa per mano di Bujar Fandaj, il 19 dicembre scorso a Riese Pio X (Treviso). Lo ha accertato il test di paternità eseguito assieme all’autopsia sul corpo della donna, dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli.

L’omicidio efferato che sconvolse Riese Pio X

Il terribile femminicidio aveva sconvolto la tranquilla cittadina di Riese Pio X, in provincia di Treviso. Vanessa Ballan, 27 anni, venne stata brutalmente assassinata nella propria abitazione dall’ex compagno Bujar Fandaj, un imbianchino albanese di 39 anni. La giovane è stata colpita da almeno otto coltellate, di cui sei profonde e due superficiali, che hanno perforato polmoni e cuore causandone la morte in pochi istanti. Prima di accoltellarla, l’uomo l’aveva anche picchiata violentemente al capo e al volto. Vanessa ha cercato invano di difendersi con le mani dalla furia omicida del suo aggressore.

L’autopsia rivela i dettagli raccapriccianti del delitto

L’autopsia effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli su incarico della Procura di Treviso, oltre a confermare la dinamica efferata del delitto, ha anche rivelato un dettaglio ancor più raccapricciante: Fandaj avrebbe addirittura girato l’asse della mano che impugnava il coltello, per essere sicuro di sferrare colpi letali.

La scoperta: Vanessa era incinta di tre mesi del nuovo compagno

Ma la scoperta più sconvolgente è che Vanessa Ballan era incinta di circa tre mesi. Il test di paternità eseguito sul feto ha accertato che il padre naturale era il nuovo compagno della vittima, Nicola Scapinello, con cui conviveva. La gravidanza inattesa potrebbe dunque essere la molla che ha fatto scattare la furia omicida nell’ex.

La gravidanza inattesa, possibile movente della furia omicida

Fandaj e la Ballan avevano infatti avuto una relazione terminata da circa un anno, quando la donna lo aveva denunciato per stalking. Il 39enne non si rassegnava alla fine della loro storia e negli ultimi mesi la tormentava con messaggi, appostamenti e pedinamenti. Un comportamento ossessivo che purtroppo non è stato preso nella giusta considerazione dalle autorità. “Forse dopo la denuncia per stalking abbiamo sottovalutato il pericolo” ha ammesso il procuratore di Treviso. Il gip ha definito l’omicidio “lungi dal trattarsi di un raptus”, ma un gesto “pianificato con lucida ferocia”. Fandaj avrebbe aspettato il momento più opportuno per entrare in casa della ex armandosi di martello e coltello.

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