Morta all'ospedale Civico di Palermo Anna Elisa Fontana, la donna di 48 anni originaria di Pantelleria data alle fiamme dal compagno
Procura a coppia di mamme, “atto di nascita illegittimo, va rettificato”
Un atto di nascita registrato con “due mamme” va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione. Di conseguenza, una coppia di donne di Padova è stata notificata con un atto giudiziario in cui il Procuratore chiede al Tribunale di rettificare l’atto di nascita della loro bambina, registrato il 30 agosto 2017.
La richiesta prevede la “cancellazione” del nome della madre non biologica e la “rettifica” del cognome della figlia, mediante l’eliminazione del cognome della ‘seconda mamma’. La bambina sta per compiere 6 anni e il Tribunale ha fissato l’udienza per discutere il ricorso per il 14 novembre prossimo.
La coppia si è sposata all’estero
La coppia, di 40 anni, si è sposata all’estero e ha un secondo bambino, che è il figlio biologico dell’altra donna, riconosciuta come genitore nella documentazione ufficiale della bambina. I due fratelli hanno pochi mesi di differenza e condividono lo stesso doppio cognome, nonostante abbiano due mamme diverse. La madre biologica della bambina ha già presentato i documenti per l’iscrizione della figlia alla scuola elementare, inclusi entrambi i cognomi.
“Non ci saranno ripercussioni sociali”
“La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome come richiesto possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale”. Questo è uno dei passaggi del ricorso presentato dal Procuratore di Padova, Valeria Sanzari, in cui viene chiesto al Tribunale Civile di rettificare l’atto di nascita della bambina, che ora ha quasi 6 anni ed è figlia biologica di una donna.
Nell’atto di nascita, è registrato anche il nominativo della compagna della madre come “secondo genitore”. Nel ricorso, che sarà discusso in udienza l’11 novembre, il Procuratore richiama la “costante giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia” e, facendo riferimento ai compiti di vigilanza sullo stato civile attribuiti dalla legge alla Procura della Repubblica, afferma di considerare “illegittima l’indicazione nel presente atto di nascita del nominativo” della seconda mamma (non biologica) “come secondo genitore”.