Una scoperta agghiacciante scuote Roma: i corpi di una donna e una neonata, forse madre e figlia, trovati senza vita a Villa Pamphili. Le autopsie svelano dettagli inquietanti, mentre la polizia cerca risposte in un caso che potrebbe essere un duplice omicidio.
Paolo Crepet su Elodie, Arisa e Victoria dei Maneskin: “Quando arrivi a mostrarti nudo, è la fine”
Stampa articoloIl sociologo e psichiatra Paolo Crepet ha detto la sua sull’ansia di essere perfetti: “Se continueremo a usare i filtri Instagram, diventeremo uguali a uno a uno“. In occasione di un’intervista, inoltre, ha anche parlato del mondo in cui si mostrano artiste come Elodie, Arisa e Victoria dei Maneskin: le sue dichiarazioni hanno innescato un vivace dibattito.
Ai microfoni di MowMag, Crepet ha parlato del connubio tossico tra tecnologia ed estetica. In particolare, ha sottolineato che gli effetti dei filtri, applicati con costanza su visi e corpi, deteriorano noi e il nostro approccio con il mondo e con gli altri. L’ansia di apparire perfetti, secondo lo specialista, è frutto della nostra società. L’ostentazione del corpo coinvolge anche le star.
“Se uno non ha voce, ha fondoschiena”
“Se continuiamo ad utilizzare tutti questi filtri ed effetti, finiremo per diventare ‘uguali uno ad uno’. Neutralizzeremo qualsiasi diversità“, spiega Paolo Crepet. Quando gli viene chiesto cosa ne pensa di artiste come Elodie, Arisa e Victoria dei Maneskin, che si mettono spesso a nudo sui social, risponde: “In generale, penso che se uno non ha voce, ha fondoschiena. Siamo in un mondo in cui un cantante per promuovere un disco deve spogliarsi, non serve più fare un concerto speciale o comunque ipotizzare un lancio promozionale diverso? Queste signore lo sanno che esistono i Rolling Stones? A Mick Jagger non è mai servito posare senza veli per l’uscita di un nuovo singolo. Quando arrivi a mostrarti nudo vuol dire che è la fine. Oltre c’è solo l’endoscopia“.

La discussione ha anche affrontato il delicato tema dell’intelligenza artificiale e delle immagini modificate. In merito, lo psichiatra ha detto: “È terrificante. Non so chi possa difendere una cosa del genere. Non si capisce la gravità del fatto. (…) Se io insinuo il dubbio su qualsiasi cosa al telegiornale, notiziario, foto, film, tutto diventa potenzialmente falso, farò crescere il dubbio. A che serve? Me lo chiedo spesso. Vorrei che la gente che sostiene tutto questo abbia il coraggio di rispondere, anziché limitarsi a prendere per i fondelli le persone“.