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Palermo, marito affigge manifesto con foto degli amanti dell’ex moglie

La gelosia fa, davvero,  perdere il senno. Se così non fosse a Palermo non sarebbe stato affisso da un ex marito un manifesto dal contenuto a dir poco controverso contenente le foto di tutti i ( presunti) amanti dell’ex moglie.  L’uomo lo ha reso visibile lungo la via Sammartino. Scopriamo, di seguito, cosa sappiamo dell’accaduto.

Un cartello con le foto degli amanti

Un cartello che mostrerebbe alcune foto di una donna e dei suoi presunti amanti. Il manifesto, che ricorda un cartellone teatrale, presenta le foto dei personaggi principali e quelle degli attori degli spettacoli in programma, disposte in ordine. Un manifesto che, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, sarebbe stato affisso da un marito per fare un torto alla ex moglie.

La  pubblica ‘gogna’

Chi si è avvicinato per esaminare il puzzle privo di date, ha scoperto una forma di revenge. La ex-moglie e circa dieci persone sono state nominate con nomi e cognomi, accompagnati dai periodi delle presunte relazioni. Il manifesto sembra essere firmato dal marito abbandonato, che è anche presente nel tabellone della gogna pubblica.

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L’accusa di diffamazione

Sebbene il fatto faccia sorridere a primo impatto, si sarebbe davanti a un comportamento, che consiste nella diffamazione, nell’offesa e nella divulgazione pubblica d’informazioni private o anche solo risultato di risentimento che si configurerebbe come reato, può portare a una querela da parte della persona offesa per revenge porn.

Cos’è il reato di Diffamazione

La diffamazione è un reato che consiste nell’offendere la reputazione di una persona assente. Il reato di diffamazione è più grave quando si attribuisce alla persona offesa un fatto determinato, quando è commesso a mezzo stampa oppure con altro mezzo di pubblicità (ad esempio tramite internet o i social). La verità dell’affermazione non esclude la diffamazione. Tuttavia, esiste il diritto di critica, e il diritto di cronaca nella misura in cui l’affermazione è vera, è espressa in modo non offensivo e risponda ad un certo interesse sociale. Chiunque vede la propria reputazione ingiustamente lesa ha diritto al risarcimento del danno. Il reato di diffamazione è distinto sia dall’ingiuria che dalla calunnia.

Forme del reato di diffamazione

Il reato di diffamazione può anzitutto essere commesso con semplici dichiarazioni orali, mediante scritti o attraverso immagini. In realtà, qualsiasi forma di “comunicazione” verso più persone, lesiva della reputazione altrui, può integrare il delitto. Questa disciplina si applica all’editore della pubblicazione, se si tratta di stampa non periodica e se l’autore della pubblicazione è ignoto o non imputabile. Oppure allo stampatore, se l’editore non è imputabile o non è indicato.

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Quando la diffamazione non è punibile o addirittura giustificata?

Vero è che conservare la propria reputazione è importante nella vita sociale. Tuttavia, altrettanta se non più importanza può avere la possibilità di comunicare le proprie conoscenze o le proprie opinioni ad altri membri della società, anche quando queste riguardano altre persone. Si pensi quanto possa essere importante, per il dibattito politico, la conoscenza di certi fatti di cronaca.

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