Maria Denisa Paun, l’assassino ha confessato: “Ecco come e perché l’ho uccisa”
Vasile Frumuzache confessa l’omicidio di Maria Denisa Paun, escort scomparsa a Prato. Il corpo decapitato trovato a Montecatini.

Maria Denisa Paun
La notte tra il 15 e il 16 maggio 2025, Maria Denisa Paun, una escort rumena di 30 anni residente a Roma, è scomparsa da un residence in via Ferrucci a Prato, dove riceveva i suoi clienti. Dopo quasi tre settimane di ricerche, il suo corpo è stato ritrovato il 4 giugno a Montecatini Terme, nascosto tra i rovi vicino a un casolare abbandonato. Il giorno successivo, Vasile Frumuzache, guardia giurata rumena di 32 anni, ha confessato di averla uccisa, rivelando dettagli agghiaccianti che hanno sconvolto l’opinione pubblica.
La scomparsa di Maria Denisa Paun
Maria Denisa Paun, conosciuta anche come Adas dal cognome dell’ex marito, era arrivata a Prato pochi giorni prima della sua scomparsa. La sera del 15 maggio, la giovane aveva contattato la madre, Maria Cristina Paun, alle 23:35, esprimendo preoccupazione per essere stata seguita da due uomini fino al residence. Secondo quanto riferito dalla madre, Denisa sembrava agitata, e una barista del posto ha riportato di averla sentita dire in rumeno, con voce tremante: “Se vado da lui o mi vede mi ammazza”. Dopo quella telefonata, il suo cellulare è stato agganciato per l’ultima volta alle 2:43 del 16 maggio vicino al casello autostradale di Prato Est, per poi spegnersi. La denuncia di scomparsa è stata presentata dalla madre il 17 maggio, dando il via a un’indagine complessa coordinata dal procuratore Luca Tescaroli.

Il ritrovamento del corpo e il fermo di Frumuzache
Il 4 giugno, alle 11:20, i carabinieri hanno scoperto il corpo senza vita di Maria Denisa Paun in una zona impervia di Montecatini Terme, vicino a un casolare abbandonato lungo una mulattiera. Il cadavere, decapitato e nascosto tra i rovi, era stato trasportato lì dentro una valigia. Poche ore dopo, la Procura di Prato ha emesso un fermo per Vasile Frumuzache, 32 anni, rumeno, residente a Monsummano Terme, accusato di omicidio volontario e soppressione di cadavere. Le indagini, supportate dai carabinieri del ROS, del GIS, dei nuclei investigativi di Prato e Firenze e dai vigili del fuoco, si sono avvalse di elementi chiave: le immagini delle telecamere di sorveglianza, i tabulati telefonici e il GPS della Volkswagen Golf di Frumuzache.
La confessione choc: “Mi ricattava”
Durante l’interrogatorio condotto dalla Procura di Prato, Vasile Frumuzache ha confessato l’omicidio. L’uomo, sposato e padre di due figli, ha dichiarato: “Mi ricattava, per questo l’ho uccisa”. Secondo la sua versione, Denisa lo avrebbe minacciato di rivelare alla moglie un loro rapporto sessuale a pagamento, chiedendo 10.000 euro per il suo silenzio. Frumuzache ha riferito che la donna avrebbe sottolineato come le telecamere lo avessero ripreso nel residence e che disponeva di contatti in grado di rintracciare la moglie. Preso dal panico, l’uomo ha ammesso di aver strangolato Denisa nella stanza 101 del residence Ferrucci la notte del 15 maggio, dopo un rapporto a pagamento. Successivamente, ha decapitato il corpo, collocando la testa in un sacco per l’immondizia inserito in una valigia nera, insieme al resto del cadavere, e trasportando tutto nel bagagliaio della sua auto.
I dettagli del crimine e l’occultamento del corpo
Frumuzache ha fornito dettagli agghiaccianti sul tentativo di occultare il crimine. Dopo aver trasportato il corpo a Montecatini Terme, ha abbandonato la valigia bianca di Denisa, contenente il cadavere, tra i rovi vicino al casolare. La testa della vittima e la valigia nera sono state invece bruciate nel giardino della sua abitazione a Monsummano Terme, utilizzando benzina e legna per mantenere la combustione. Nei punti indicati dall’uomo, gli inquirenti hanno trovato tracce che saranno sottoposte ad analisi per confermare la sua versione. Le telecamere di via Ferrucci hanno ripreso Frumuzache entrare nel residence alle 22:50 del 15 maggio con un borsone nero e uscirne dopo oltre due ore, intorno all’1:15, con il trolley bianco della vittima. Il GPS della sua auto ha permesso di ricostruire i suoi spostamenti, conducendo gli investigatori al luogo del ritrovamento.
Indagini in corso: un terzo coinvolto?
Nonostante la confessione, la Procura di Prato sta approfondendo diversi aspetti della vicenda. È stata effettuata una perquisizione nei confronti di un cittadino italiano, non indagato, che risulta essere stato in contatto con Denisa tra le 22:09 e le 23:36 del 15 maggio e presente nel residence in un lasso di tempo parzialmente coincidente con quello di Frumuzache. Questo elemento solleva interrogativi su un possibile coinvolgimento di altre persone, anche se Frumuzache ha dichiarato di aver agito da solo. Inoltre, nei giorni precedenti al fermo, la madre di Denisa, Maria Cristina Paun, e un avvocato calabrese di 45 anni erano stati indagati rispettivamente per false informazioni al pubblico ministero e per sospetto di sequestro di persona in concorso, a seguito di testimonianze che suggerivano un possibile collegamento con un giro di malavita romena.
Le ombre della malavita e le paure di Denisa
Le indagini hanno portato alla luce dettagli inquietanti sul contesto in cui Denisa operava. Testimoni hanno riferito che la giovane sembrava agitata il 15 maggio: alcuni l’hanno vista discutere con due uomini in strada, descritti come rumeni, mentre la madre ha riportato che Denisa le aveva confidato di essere stata seguita fino al residence. Gli inquirenti non escludono che la donna potesse essere stata avvicinata da un gruppo criminale attivo a Roma, intenzionato a costringerla a entrare in un giro di prostituzione gestito da connazionali. Questi elementi, insieme alla testimonianza di un’amica di Denisa che ha parlato di un avvocato calabrese con comportamenti insistenti, aggiungono complessità al caso, che rimane aperto a ulteriori sviluppi.
Prossimi passi giudiziari
La Procura di Prato ha richiesto la convalida del fermo di Vasile Frumuzache, e il giudice per le indagini preliminari si pronuncerà entro 48 ore dalla confessione. Nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia sul corpo di Denisa per determinare con precisione le cause della morte e confermare i dettagli forniti dall’indagato. Le indagini proseguono per chiarire eventuali complicità e per ricostruire gli ultimi momenti della vita della giovane escort.