L’omicidio di Francesca Romeo, mistero sul movente: pista passionale o legami con la ‘ndrangheta?

di Redazione


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Non è ancora chiaro il movente dell’omicidio di Francesca Romeo, la dottoressa uccisa ieri mattina in un agguato a Santa Cristina d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria.

Mistero sul movente dell’omicidio della dottoressa Francesca Romeo

La donna è stata raggiunta da due colpi di fucile mentre si trovava in auto con il marito Antonio Napoli, rimasto ferito ad un braccio. L’uomo, psichiatra in servizio presso l’Asp di Reggio, è stato ascoltato a lungo dagli inquirenti, ma le sue dichiarazioni non avrebbero fornito elementi utili alle indagini.

Indagini serrate della Polizia per scoprire il killer

Proseguono le indagini della Polizia di Stato per capire il contesto dell’agguato e dare un nome a chi ha sparato due colpi di fucile contro l’auto dei due coniugi dopo che la donna ha concluso il turno di lavoro nell’ambulatorio di guardia medica del paesino in provincia di Reggio Calabria. Secondo quanto appreso, Napoli, il marito, avrebbe riferito di non aver visto il killer e di non avere idea del movente dell’omicidio. Una versione che ha destato più di un sospetto negli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria, coordinati dal procuratore Emanuele Crescenti. La sensazione è che l’uomo, ancora sotto shock per l’accaduto, non abbia raccontato tutta la verità su quanto realmente successo.

L’agguato in pieno giorno: killer spietato spara con un fucile

I rilievi sul luogo del delitto confermano la dinamica di un vero e proprio agguato. Il killer ha utilizzato un fucile sovrapposto con due cartucce: la prima ha infranto il parabrezza senza centrare i bersagli, la seconda invece ha colpito mortalmente la dottoressa attraverso il finestrino, ferendo anche il marito. L’auto ha poi proseguito la sua corsa per circa 800 metri prima di fermarsi.

Passione o ‘ndrangheta dietro l’omicidio?

Sul movente non ci sono certezze. Si indaga nella vita privata della coppia, per possibili dissidi legati a terreni di famiglia nella zona di Seminara. Ma gli inquirenti non escludono un legame con l’attività professionale della vittima: forse la dottoressa si era rifiutata di assecondare richieste illecite ricevute da qualcuno. Le ipotesi sono ancora tutte in piedi e la sensazione è che le prossime ore potranno chiarire la direzione che prenderanno le indagini.

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