Mamme, lavoro e vita sempre più inconciliabili: in Italia è boom di dimissioni

di Redazione


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In Italia conciliare maternità e carriera si sta rivelando un’impresa sempre più ardua per molte donne. Secondo i dati diffusi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nel 2022 sono state oltre 44.000 le neo-madri che hanno presentato dimissioni dal posto di lavoro a causa delle difficoltà di conciliare gli impegni familiari con la carriera.

Le dimissioni delle neo-madri sono in forte aumento

Un dato impressionante, che segnala una crescita del 17,1% rispetto al 2021 delle dimissioni convalidate dall’Inl perché avvenute nei primi tre anni di vita del figlio. In termini assoluti, le dimissioni per questa motivazione sono state 61.391, confermando un trend negativo che rende sempre più arduo per l’Italia centrare obiettivi cruciali come l’aumento del tasso di natalità e il rafforzamento dell’indipendenza economica delle donne.

Le madri sono le più penalizzate dalla mancata conciliazione

La stragrande maggioranza di queste dimissioni, il 72,8% pari a 44.669 casi, ha riguardato madri di famiglia. Tra le motivazioni principali da loro addotte, nel 63% dei casi vi è stata la difficoltà di gestire contemporaneamente gli impegni lavorativi e la cura dei figli piccoli. Una problematica citata invece solo dal 7,1% dei padri dimessi.

L’Italia sconta un forte divario di genere nel lavoro

Questi dati confermano il pesante divario di genere che sussiste nel mondo del lavoro italiano. Basti pensare che il tasso di partecipazione femminile in Italia si ferma al 48,2%, ben al di sotto della media europea del 59,6%. Il Sud sconta i ritardi maggiori, con appena il 35,5% di donne occupate contro una media Ue del 59,6%.

Le dimissioni riguardano soprattutto le neo-madri con un solo figlio

La difficoltà di conciliare maternità e lavoro si riflette anche nella composizione delle dimissioni. Come evidenzia l’Inl, a dimettersi sono soprattutto neo-madri con un solo figlio (58%) o in attesa del primo (32,5%), mentre sono molto meno le donne con due o più figli. Questo conferma che il momento più critico per restare nel mercato del lavoro è subito dopo la maternità.

Servono interventi su più fronti per favorire la conciliazione

Insomma, per consentire una vera conciliazione tra maternità e carriera servono interventi su più fronti: potenziamento dei servizi per l’infanzia, maggiore flessibilità sul lavoro, parità salariale e incentivi alle aziende per retention e reinserimento delle madri lavoratrici. Queste le sfide da affrontare per evitare che la maternità diventi ancora un ostacolo insormontabile per la carriera delle donne e un freno al rilancio demografico del Paese.

foto Pixabay

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