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“Sei una scimmia”, giocatrice di basket insultata durante una partita
Ennesimo caso di razzismo nel mondo dello sport. Questa volta l’episodio sconvolgente è avvenuto durante la partita under 17 femminile tra Happy Basket Rimini e Nuova Virtus Cesena. Una spettatrice adulta, presente sugli spalti, ha rivolto un insulto razzista a una giovane cestista della squadra riminese, gridandole “Sei una scimmia!”.
La scena, ripresa in diretta social, ha immediatamente suscitato indignazione e sdegno. La reazione della ragazza non si è fatta attendere: la giocatrice ha scavalcato le transenne per avvicinarsi alla donna, ma l’intervento tempestivo di alcuni genitori ha evitato che la situazione degenerasse in uno scontro fisico. Tuttavia, la giocatrice è stata espulsa dal campo, e la partita è proseguita in un clima surreale.

Nel 2025, episodi del genere risultano non solo inaccettabili, ma pericolosi e profondamente vergognosi. Troppe volte, frasi offensive come queste vengono minimizzate o giustificate con scuse deboli del tipo “non volevo…”, “non era razzismo”.
Fortunatamente, in questo caso, la società Nuova Virtus Cesena ha preso una posizione chiara e decisa, condannando senza mezzi termini l’accaduto. “Siamo profondamente imbarazzati e mortificati, e comprendiamo quanto ciò detto abbia ferito la giocatrice. Non ci sono scuse per quanto accaduto e ci impegniamo a intraprendere azioni verso i genitori per assicurarci che situazioni simili non si ripetano in futuro”, hanno dichiarato i rappresentanti del club. Una netta presa di distanza che, purtroppo, non sempre avviene in episodi simili.
La Happy Basket Rimini ha annunciato che presenterà denuncia ai carabinieri, un segnale necessario per contrastare ogni forma di discriminazione nel mondo dello sport. Il razzismo, anche quando si manifesta con insulti “da stadio”, non può essere tollerato né normalizzato.
Le società sportive devono essere luoghi di inclusione, rispetto e crescita, e non scenari di odio e violenza verbale. In attesa di sviluppi, resta forte l’abbraccio collettivo alla giovane atleta colpita da questo vile attacco. La speranza è che episodi simili vengano isolati e condannati con fermezza, affinché il basket, lo sport e la società tutta possano finalmente dire addio a ogni forma di discriminazione.