La piccola Indi e la corsa contro il tempo dell’Italia per salvarle la vita

di Redazione


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“Non ci sono molte speranze per la piccola Indi, ma fino alla fine farò tutto il possibile per difendere la sua vita. E per difendere il diritto della sua mamma e del suo papà a fare tutto quello che possono per lei”. Queste le toccanti parole della premier Giorgia Meloni per la neonata inglese Indi Gregory, di appena 8 mesi, affetta da una rara e incurabile patologia mitocondriale.

La mobilitazione dell’Italia per salvare la piccola

Oggi il Governo italiano, in un gesto di profonda umanità, ha concesso la cittadinanza italiana alla bimba, come extrema ratio per strapparla da una sentenza che sembrava ormai irrevocabile: lo stacco della spina ai macchinari che la tengono in vita. L’Alta Corte britannica aveva infatti negato ai genitori, disperati, la possibilità di trasferire Indi in Italia, dove l’ospedale Bambino Gesù di Roma si era detto disponibile a prenderla in cura e a tentare nuove terapie.

Un gesto di profonda umanità del governo italiano

La notizia della cittadinanza italiana è arrivata pochi minuti prima delle 15, termine ultimo prima che i medici inglesi staccassero la spina. Una corsa contro il tempo drammatica, che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia intera. “Il mio cuore si riempie di gioia – ha commentato il papà Dean – gli italiani ci hanno ridato speranza e fiducia nell’umanità”.

La gara di solidarietà per dare una chance a Indi

Come previsto dalla legge 91 del 1992, il governo italiano si è impegnato anche a coprire tutte le spese sanitarie necessarie per Indi, a partire dal delicato trasferimento dal Regno Unito. Un gesto disolidarietà che ricorda altri celebri casi di bimbi inglesi con gravi patologie, per cui le autorità britanniche volevano interrompere le cure: da Charlie Gard ad Alfie Evans, altri piccoli per cui l’Italia si è mobilitata, purtroppo invano. Stavolta, però, l’appello sembra essere arrivato in tempo. “Indi deve vivere, merita una chance, e noi gliela vogliamo dare”, ha dichiarato commossa la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc. La strada è ancora lunga e irta di difficoltà, ma una luce di speranza si è riaccesa. “Lotteremo insieme, con tutte le forze, non ci arrenderemo”, promette il papà Dean dall’Inghilterra.

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