Incontra la mamma biologica il giorno del suo matrimonio: “Ho pensato fosse un mio clone”

di Romina Ferrante


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Jenny Bergmann ha vissuto un momento unico e straordinario proprio nel giorno delle sue nozze: incontrare la sua mamma biologica, Joanne Wojdula, per la prima volta nella sua vita, dopo ben 23 anni di ricerca e speranza.

La storia di Jenny, 30 anni, inizia nel 1992 quando viene adottata appena nata dai suoi amorevoli genitori adottivi, Kelly e Mike, nel Missouri. La scelta di Joanne di darla in adozione è sofferta, dettata soprattutto dalla preoccupazione di non poterle offrire una vita soddisfacente e un futuro dignitoso.

Anni dopo nonostante l’iter dell’adozione si fosse concluso da tempo, la famiglia adottiva ha deciso di condividere con Jenny una lettera speciale scritta da Joanne quando la bambina aveva appena 10 anni, una lettera in cui era scritto il suo nome completo.

Questo dettaglio ha permesso alla ragazza di rintracciarla su Facebook quando aveva 15 anni. Tuttavia, il timore e l’emozione per ciò che sarebbe successo le hanno impedito per altri 5 anni di inviarle un messaggio. Alla soglia dei 20 anni Jenny decide di scrivere alla madre biologica un messaggio, non ricevendo però alcuna risposta.

La storia però non finisce qui. Per caso riesce a contattare la sorella biologica, Nicole, 27 anni, e questo le permette di mettersi finalmente in contatto con la mamma biologica Joanne.

L’incontro con la mamma biologica

Trascorrono così due anni di conversazioni, scambi di messaggi e telefonate prima di incontrarsi dal vivo per la prima volta, proprio il giorno del suo matrimonio. L’emozione e la gioia di quel momento erano palpabili non solo perle nozze, ma anche per l’incontro con Joanne.

Successivamente mamma e figlia decidono di trascorre un periodo speciale insieme a Copenaghen, in Danimarca dove hanno modo di conoscersi meglio.

L’incontro al matrimonio e questo viaggio hanno segnato l’inizio di un nuovo capitolo nella vita di Jenny e Joanne, che hanno pianificato di incontrarsi nuovamente nel mese di ottobre, insieme ai genitori adottivi di Jenny e ai suoi figli.

Jenny, che vive in Germania, ad Amburgo, e lavora come guida turistica, ha raccontato al giornale “The Mirror” di essersi emozionata nel vedere sua madre biologica per la prima volta: “Mi ero appena truccata e sono passati 10 minuti prima che camminassi lungo il corridoio e mia madre dicesse che Joanne è qui. È entrata dalla porta e ho pensato ‘oddio, è un clone di me’. È stato un momento bellissimo”

Le somiglianze tra madre e figlia sono sorprendenti, e durante il viaggio insieme, le persone le riconoscevano immediatamente come madre e figlia a causa delle somiglianze fisiche, ma anche nei gesti, nei comportamenti e perfino nelle battute.

Joanne ha raccontato di essere rimasta incinta all’età di 20 anni e di aver nascosto la sua gravidanza, ma di aver poi deciso di dare alla luce Jenny volando in Florida da New York quando era incinta di sei mesi per partorire.

Joanne, produttrice di vino, che oggi vive a Knoxville, nel Tennessee, ha così dichiarato: “Nella mia testa non sentivo che le avrei dato la qualità della vita che le avrebbe potuto dare qualcunaltro. In seguito, Joanne ha avuto due figlie Nicole (27 anni), Samantha (28 anni) e Woodrow (25 anni). Fino al primo contatto di Jenny Joanne non aveva saputo nulla della bambina partorita e data in adozione.

Jenny è stata cresciuta da Kelly, un’infermiera domestica part-time, e Mike, un contabile in pensione, e ha sempre saputo di essere stata adottata.

Oggi, la loro storia è un meraviglioso esempio di speranza, coraggio e amore, che dimostra come il legame di sangue possa superare le barriere del tempo e le distanze. L’incontro con la mamma biologica nel giorno del matrimonio è stato per Jenny un regalo prezioso e le ha offerto una nuova prospettiva sulla sua vita e sulla sua identità.

Foto Facebook

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

Da martedì primo ottobre Fondazione AIRC unisce ricercatori, pazienti e sostenitori con l’obiettivo di trovare cure sicure ed efficaci anche per le donne colpite dalle forme più aggressive di tumore al seno. Simbolo della campagna è il nastro rosa incompleto, come l’obiettivo che non è stato ancora raggiunto pienamente. L’illuminazione in rosa di centinaia di […]

Le relazioni affettive costituiscono uno degli aspetti più complessi e rilevanti dell’esperienza umana ed è proprio questa intrinseca complessità a rendere i rapporti terreno fertile per conflitti, incomprensioni e sofferenze. Dai legami familiari più intimi, spesso caratterizzati da tensioni generazionali, alle relazioni amorose, dove la perdita di fiducia o le difficoltà comunicative possono innescare conflitti, […]

×