Giallo di Villa Pamphili, chi è la donna morta? La foto di Chi l’ha visto?

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Un duplice omicidio scuote Roma: una donna e la sua neonata trovate morte a Villa Pamphili. Rexal Ford, cittadino americano, fermato in Grecia. Chi erano le vittime?

Villa Pamphili

Villa Pamphili

Una settimana fa, sabato 7 giugno, il parco di Villa Pamphili, uno dei polmoni verdi della capitale, si è trasformato in una scena del crimine. I corpi di una giovane donna e di una neonata di pochi mesi, presumibilmente madre e figlia, sono stati rinvenuti a poca distanza l’uno dall’altro, senza vestiti né documenti. Sei giorni dopo, il 13 giugno, una svolta nelle indagini: Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni, è stato fermato sull’isola greca di Skiathos con l’accusa di omicidio della bambina e sospettato di aver avuto un ruolo nella morte della donna.

La scoperta dei corpi

I corpi sono stati trovati in circostanze drammatiche. La donna, di circa 30 anni, era nascosta sotto un sacco nero, mentre la neonata, di età compresa tra i 6 e gli 8 mesi, giaceva a circa 200 metri di distanza, tra la vegetazione. Secondo il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, la bambina è stata percossa e soffocata, mentre le cause della morte della donna restano ancora ignote, in attesa dei risultati dell’autopsia. Entrambi i corpi erano privi di identificativi, rendendo l’indagine particolarmente complessa. Gli inquirenti hanno ipotizzato un duplice omicidio, ma molti dettagli devono ancora essere chiariti.

L’identificazione di Rexal Ford

A portare gli investigatori sulle tracce di Rexal Ford è stato un mix di tecnologia e segnalazioni. L’uomo, che si era rifugiato a Skiathos, è stato tradito dal suo cellulare, che ha continuato ad agganciarsi alle celle telefoniche, permettendo alla polizia greca di localizzarlo. Fondamentale è stato il contributo del programma Rai Chi l’ha visto?, che ha ricevuto una segnalazione da un telespettatore. Il testimone ha riferito di aver visto, il 20 maggio, una violenta lite tra un uomo e una donna a Campo de’ Fiori, con una neonata in braccio. La polizia, intervenuta quella sera, aveva identificato l’uomo, che si era presentato come Rexal Ford, cittadino americano, mostrando un passaporto e dichiarando che la bambina era sua figlia.

Un uomo con precedenti

Ford, originario della California, ha un passato segnato da precedenti penali negli Stati Uniti, in particolare per maltrattamenti. Durante un controllo a Roma, il 20 maggio, aveva una ferita alla testa, causata da una caduta in stato di ebbrezza, e aveva fornito un nome falso per la donna che lo accompagnava. Le autorità Usa, grazie alla collaborazione con l’Fbi, hanno fornito informazioni utili per confermare la sua identità. Tuttavia, come precisato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, “non ci sono al momento elementi scientifici per avere la certezza della relazione parentale” tra Ford e la neonata. Gli esami del Dna sono in corso per chiarire questo punto.

Le vittime: un mistero ancora aperto

L’identità della donna e della neonata rimane avvolta nel mistero. Inizialmente si pensava fossero entrambe americane, ma Francesco Lo Voi ha smentito questa ipotesi, sottolineando che non ci sono certezze al riguardo. La donna, descritta come bionda, alta circa 164 cm, con unghie curate e tatuaggi vistosi, non sembra essere una senzatetto, nonostante vivesse in condizioni precarie. Una testimone, operatrice del Servizio Giardini, ha riferito di aver visto la donna e la neonata, insieme a un uomo, montare una tenda nel parco, fornita da un’associazione. Le immagini di videosorveglianza mostrano la famiglia frequentare mense Caritas e il mercato di San Silverio, vicino a San Pietro.

La fuga in Grecia

Rexal Ford ha lasciato l’Italia l’11 giugno, due giorni prima del suo arresto, con un volo Ryanair da Fiumicino diretto a Skiathos. Secondo gli inquirenti, potrebbe aver pianificato di spostarsi ulteriormente per far perdere le sue tracce. Durante la fuga, ha acquistato con una carta di credito ciabatte e una canottiera, tentando di confondersi tra i turisti.

Il ruolo di “Chi l’ha visto?”

La trasmissione Chi l’ha visto? ha avuto un impatto determinante. Dopo aver diffuso le immagini dei tatuaggi della donna, il programma ha ricevuto la segnalazione che ha permesso di identificare Ford. Il 13 giugno, la redazione ha pubblicato una foto della donna insieme a Ford, lanciando un appello sui social: “Qualcuno la riconosce?”. L’immagine mostra la donna con la neonata in braccio e Ford con una vistosa ferita alla testa. Il procuratore Lo Voi ha pubblicamente ringraziato il programma, definendo il suo contributo “particolarmente utile” per indirizzare le indagini.

L’ipotesi del duplice omicidio

Gli inquirenti sospettano che Ford sia responsabile di un duplice omicidio aggravato, anche se, al momento, è stato formalmente accusato solo per l’omicidio della neonata e per la soppressione del cadavere della donna.

Il futuro di Rexal Ford: estradizione in bilico

Ford è attualmente in arresto provvisorio in Grecia, in attesa dell’estradizione in Italia. La procedura, secondo le autorità, potrebbe richiedere tra 20 e 25 giorni. Tuttavia, non è escluso che gli Stati Uniti possano richiederne la consegna, complicando il processo. La procura di Roma ha già emesso un mandato di arresto europeo, e gli inquirenti stanno valutando una missione in Grecia per interrogare il sospettato.