12enne trovata morta a letto dal papà, uccisa da un’infezione

di Redazione


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Una embolia fatale dopo una partita di football per una dodicenne statunitense, stroncata da un’infezione. Una tragedia e la morte inaspettata della ragazzina hanno sconvolto la comunità militare statunitense di stanza ad Aviano. Natalia Van Winkle, una giovane di 12 anni figlia di un militare USA, è morta a causa di un’embolia provocata da un trombo formatosi in seguito a un’infezione al ginocchio contratta durante una partita di football nella base.

Una rara complicanza da un banale infortunio

I risultati dell’autopsia, eseguita dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli di Portogruaro, hanno rivelato che la giovane Natalia è stata vittima di una rara e imprevedibile complicanza legata a un’apparente banale infortunio. Secondo la ricostruzione, durante uno scontro di gioco nel football, la ragazza aveva riportato un gonfiore al ginocchio che, inizialmente, non sembrava destare particolari preoccupazioni.

Sintomi preoccupanti e ricovero d’urgenza

Nei giorni successivi, Natalia aveva sviluppato febbre alta e forti dolori, oltre a macchie rosse sospette sulla gamba, fotografate e inviate al padre tramite WhatsApp. Preoccupato per il peggioramento delle condizioni della figlia, il padre l’aveva portata in pronto soccorso domenica 3 marzo. La pediatra aveva visitato Natalia per oltre due ore e l’aveva sottoposta a una serie di accertamenti.

Un epilogo tragico e inatteso

La situazione però poi ha avuto un’evoluzione drammatica e inattesa. Nella mattinata di martedì 5 marzo, il padre ha fatto la tragica scoperta: Natalia era morta nel sonno nel letto della loro abitazione di Prata di Pordenone. L’autopsia ha rivelato che un trombo formatosi nell’area infetta del ginocchio ha causato un’embolia fatale, portando al decesso improvviso di Natalia.

Una comunità in lutto e indagini in corso

La tragedia ha gettato nello sconforto l’intera comunità statunitense del 31° Fighter Wing di Prata e quella di Budoia, dove risiede la madre di Natalia. Gli inquirenti stanno esaminando la posizione della pediatra che si è messa a disposizione delle autorità, pur essendo convinta di aver fatto tutto il possibile per curare la ragazza.

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