Bimba di 5 anni uccisa da quattro virus killer, il papà: “Era un gioiello della natura”

di Redazione


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La piccola Beatrice Angela Gobbo, di soli 5 anni, è morta all’ospedale di Padova dove era stata ricoverata d’urgenza per una febbre altissima e altri sintomi influenzali. La bambina, residente con la famiglia a Veggiano in provincia di Padova, si è spenta nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica del nosocomio patavino dopo soli 4 giorni dal ricovero.

La piccola Beatrice stroncata da un’aggressione multipatogena

Secondo quanto ricostruito, la piccola aveva iniziato ad accusare malessere, stanchezza e febbre alta nel pomeriggio di Capodanno, dopo aver trascorso il 31 dicembre con la madre a casa di amici per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Il 1° gennaio era andata anche al cinema con un’amichetta, ma al ritorno aveva iniziato a stare male, con febbre elevata e brividi. I genitori avevano contattato il pronto soccorso e poi, visto il peggioramento, avevano chiamato l’ambulanza che l’aveva trasportata d’urgenza in ospedale. Nonostante tutte le cure dei sanitari per tentare di salvarle la vita, il cuore della bambina ha cessato di battere il 4 gennaio, stroncato da quella che sembra essere stata un’aggressione multipatogena, ovvero da parte di più virus che ne avrebbero compromesso gli organi vitali. Sarebbero stati almeno 4 i virus killer che hanno attaccato il fisico della piccola Beatrice, causandole anche un’emorragia cerebrale fatale.

Nessun legame con l’influenza del padre

Una possibile correlazione con l’influenza che aveva colpito il padre della bambina nei giorni precedenti sembra al momento esclusa dai medici, anche se sono in corso ulteriori analisi. L’uomo aveva avuto i tipici sintomi influenzali alla vigilia di Capodanno, costringendo la famiglia a spostare i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno che avrebbero dovuto tenersi nella loro abitazione.

I genitori: “Era un gioiello della natura, più grande della sua età”

«Come premessa – ha raccontato il papà – mi raccomando, dite che la nostra bambina era un gioiello della natura, che amava mangiare bene ed era già più grande della sua tenera età. Il 30 dicembre mi sono ammalato di influenza. Dovevamo fare una cena per Capodanno a casa nostra con altre due coppie di amici con i rispettivi bambini che poi sono i migliori amici della nostra piccola. Viste le mie condizioni, una delle altre mamme ha deciso di organizzare la festa a casa loro dove sono andate mia moglie con Beatrice Angela. Sono state in allegria, si sono divertite, tutto è andato per il verso giusto. Il giorno dopo la mia bambina è andata con la sua amichetta al cinema a vedere un film, un cartone animato che lei amava. Al rientro a casa mi ha detto che era stanca. Poco dopo ha accusato un po’ di febbre. Abbiamo pensato – ha proseguito il papà nel lucido racconto – si trattasse solo di stanchezza e un po’ di alterazione. Con il passare delle ore la febbre andava e veniva, ma si è stabilizzata sui 39 gradi. Dal pronto soccorso pediatrico ci hanno detto che era meglio che la portassimo a fare una visita in ospedale. Qualche ora dopo però il quadro clinico di Beatrice Angela è peggiorato. E’ arrivato il Suem 118 con l’auto medica e l’hanno portata in ospedale d’urgenza». Poi il tragico epilogo.

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