Barbie, deputata russa Maria Butina: “Contraria ai nostri valori”

di Manuela Zanni


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Barbie continua a dividere. Se, da una parte, sono tanti i consensi per la bambola più amata al mondo, soprattutto dopo l’uscita del film che ne racconta le avventure calandola nel mondo reale, dall’altra vi sono anche pareri contrari alla sua popolarità. Un esempio è offerto dalla deputata russa Maria Butina. Scopriamo, di seguito, cosa ha detto e perché.

Maria Butina contro Barbie

Secondo la deputata russa Maria Butina Barbie sarebbe contraria ai nostri valori. Per Maria Butina, infatti, le Barbie di Mattel sono un motore nell’agenda Lgbt, la cui “propaganda” è vietata in Russia. Le bambole per bambini vendute in Russia non dovrebbero promuovere valori contrari alle tradizioni del Paese.

Maria Butina
Maria Butina

Cosa pensa Maria Butina di Barbie

Maria Butina, membro del Comitato per gli affari internazionali della Duma di Stato, a Ria Novosti si è scagliata soprattutto contro la Barbie dicendosi categoricamente contraria alla comparsa “nei nostri negozi di bambole che riproducono persone transgender o che promuovono relazioni omossessuali.
Per la Butina le bambole Barbie di Mattel sono un motore nell’agenda Lgbt, la cui “propaganda” è vietata in Russia.

Barbie Il Film
Barbie Il Film

La legge russa del 2013 contro la propaganda gay

Il presidente russo Vladimir Putin, infatti, nel 2013 ha firmato una legge che vieta la propaganda gay, lesbica e transgender tra i bambini. I russi rischiano una multa fino a 5mila rubli, i funzionari fino a 50mila e le persone giuridiche fino a un milione. La punizione per tale propaganda “utilizzando i media o Internet” è ancora più dura. Allo stesso tempo, Putin ha ripetutamente affermato che nessuno viola i diritti della comunità Lgbt in Russia.

Chi è Maria Butina

Maria Butina, capelli rossi e appassionata di armi, è sospettata negli Stati Uniti di essere una spia russa. Per questo motivo, nel 2018, era stata arrestata proprio nello stesso giorno in cui l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, incontrava a Helsinki il suo omologo Vladimir Putin. L’accusa nei suoi confronti era, in particolare, quella di “aver cospirato operando quale agente non registrato del governo russo” e in particolare di aver lavorato per un rappresentante russo legato al Cremlino con l’obiettivo di infiltrarsi in organizzazioni politiche americane.

Dalla stessa categoria

Correlati Categoria

La Corte d’Assise di Milano, sotto la presidenza di Ilio Mannucci Pacini, ha condannato Alessia Pifferi all’ergastolo. La donna è stata giudicata colpevole di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa dal 14 al 20 luglio 2022. Mentre l’accusa ha richiesto l’ergastolo, la difesa ha chiesto l’assoluzione, argomentando […]