Frida Kalho, la vita e le opere dell’artista messicana

di Carmela Giglio


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Nata nel 1907, dieci anni prima della rivoluzione russa, e morta nel 1954 a 47 anni, Frida Kalho è stata una donna ribelle, simbolo di forza e di tenacia; non a caso nelle sue opere dipingeva anche il suo corpo, martoriato dopo un grave incidente in autobus avuto quando aveva soli 18 anni.

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Rivoluzionaria in politica, si innamorò di Diego Rivera, il noto pittore comunista che divenne suo marito nel 1929. L’unione tra i due fu intensa ma anche molto travagliata e non mancarono i tradimenti da parte di entrambi. Frida rimase anche incinta, per poi avere un aborto spontaneo a causa dell’inadeguatezza del suo fisico. Una vita drammatica, quindi, ma anche piena e vissuta con fierezza. Decisamente fuori dagli schemi prestabiliti dalla società, la sua esistenza è stata un susseguirsi di eventi felici e drammatici, che formano una personalità affascinante e molto complessa.

Ma quali sono le sue opere più importanti e come viene ricordata? Frida Kalho amava molto i colori, le tradizioni indigene e circondarsi di monili precolombiani. Di lei ricordiamo le sopracciglia unite che caratterizzavano il suo volto e i baffi, ironicamente dipinti nei suoi tanti autoritratti; di questa pittrice messicana ricordiamo anche gli immancabili fiori nei capelli, le trecce raccolte che ricordano quelle delle donne indigene e i gioielli di giada che rimandano a civiltà antiche. Nei suoi quadri sono molto presenti anche gli animali e non è un caso che lei e Diego Rivera, nella loro dimora messicana, fossero circondati da parrocchetti e persino da scimmie e cani nudi, una razza conosciuta ai tempi degli Aztechi.

Frida Kahlo è stata dunque una delle icone più importanti del secolo scorso e oggi la sua opera viene ricordata con mostre allestite in giro per il mondo. Per ricordarla si sono volute portare in Italia le opere di Frida Kahlo e oggi la mostra a lei dedicata – Frida Kahlo. Oltre il mito, aperta fino al 3 giugno 2018 – è arrivata al Mudec, il Museo delle culture di Milano. Sono più di 100 le opere in mostra, tra dipinti, fotografie, lettere, scritti e filmati che riprendono lei e Diego Rivera nella loro Casa Azul. Alcune opere non sono mai state esposte in Italia, come Bambina con la collana del 1929 e Autoritratto con collana del 1933.

Nei dipinti il suo corpo rivendica l’uguaglianza e ogni gesto o postura hanno un significato simbolico. Diverse sono anche le nature morte dipinte da Frida Kahlo, che ritraggono la frutta e gli animali, come La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta e Lacrime di noci di cocco.

In tutti i suoi quadri è presente un legame forte con le sue origini e con la sua Terra, il Messico. Questo legame con la sua la Terra lo troviamo nel famoso quadro L’amoroso abbraccio dell’Universo del 1949 e in Radici del 1943, dove immagina se stessa legata alla terra da una pianta che le esce dal petto. Si dipinge persino nell’Autoritratto alla frontiera tra Usa e Messico (1935), nel quale gli Stati Uniti sono la civiltà industriale contro il sole cocente e i teschi sepolti nel deserto dell’America Latina.

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