Latte materno, come donarlo ai bambini sottopeso

di Carmela Giglio


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Per i neonati prematuri sottopeso ricoverati in terapia intensiva il latte umano è un alimento salvavita: molto spesso, infatti, le mamme dei bimbi pretermine hanno difficoltà a produrre una quantità di latte sufficiente subito dopo il parto. In Italia il latte materno può essere donato grazie all’attività delle Banche del latte umano, che cercano di soddisfare l’intera richiesta sui vari territori. In particolare, le Banche del latte svolgono la loro attività grazie soprattutto alla generosità delle mamme donatrici volontarie. Sono, poi, le stesse Banche del latte a distribuire il latte donato ai bimbi che ne hanno bisogno ricoverati nei reparti, ma solo dopo averlo sottoposto a un accurato controllo e trattamento termico.

Tutte le donne che decidono di donare una quota del proprio latte materno devono comunque attuare le procedure per l’estrazione e la conservazione indicate dalle stesse Banche del latte. Possono donare tutte le mamme in buona salute e con un corretto stile di vita, che allattano i propri figli da meno di sei mesi e che producono una quantità di latte superiore alle necessità della propria prole. Perciò, le neomamme con latte in abbondanza possono scegliere di offrire una quota del proprio latte semplicemente contattando l’ospedale più vicino o il centro di riferimento che svolge questa attività. Ovviamente, tutte le donatrici dovranno sottoporsi ad alcuni esami non invasivi che consistono nella valutazione della propria condizione generale di salute. Non possono divenire donatrici, per esempio, le donne con comportamenti a rischio per l’allattamento (che fanno per esempio uso di droghe o di determinati farmaci, fumo di sigaretta, abuso di alcolici e caffè, diete scorrette e non bilanciate) o affette da patologie.

Prima di donare il latte, le mamme devono anche redigere un consenso scritto, che darà avvio alla donazione. E’ bene ricordare che anche piccole quantità di latte sono utili per i neonati pretermine sottopeso. Sono, però, consigliate le estrazioni di latte regolari (almeno una volta al giorno), anche se di quantità non elevata. Molte donne donatrici raccolgono il latte per la Banca subito dopo la poppata del loro piccolo, una pratica consigliata anche perché determina lo svuotamento completo dei seni. Ad ogni modo, è possibile donare la quantità di latte materno possibile e per il tempo che si desidera, ma è comunque preferibile che la donazione del latte materno inizi subito dopo il parto (o comunque entro i primi mesi).

Il latte materno può essere estratto in un luogo correlato alla Banca oppure più semplicemente può essere raccolto a casa, ovvero a domicilio. A domicilio la spremitura del seno può essere effettuata manualmente o con un tiralatte: il latte deve essere estratto e conservato rispettando alcune misure di igiene, come ad esempio l’accurato lavaggio delle mani prima dell’estrazione e di tutti i materiali che sono venuti a contatto con il latte (come tiralatte manuali o parti di quelli elettrici, contenitori del latte ecc). Dopo ogni singola raccolta il contenitore del latte deve essere chiuso ermeticamente e raffreddato rapidamente in frigo o congelatore, specificando su ogni recipiente la data di estrazione. Il latte così conservato, viene ritirato (se estratto a domicilio) da un incaricato della Banca di riferimento.

Tanti sono i Comuni italiani che hanno lanciato iniziative solidali per donare il latte ai bimbi pretermine sottopeso. Tra questi c’è il Comune di Milano che ha lanciato un’iniziativa unica nel suo genere, ovvero l’Ape Milk, un furgoncino che raccoglie il latte donato per poi donarlo ai neonati bisognosi di questo nutrimento. Per ulteriori informazioni sulla donazione e per l’elenco delle Banche presenti nelle principali città italiane, visitate il sito internet dell’Aiblud Onlus, l’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato, che raggruppa appunto tutte le Banche presenti in Italia.

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