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Annalisa Minetti ha perso la vista: “Non riesco più a vedermi”
Brutte notizie per Annalisa Minetti che, ormai, ha perso definitivamente la vista come ha tristemente ammesso in una intervista a La Verità. Scopriamo, di seguito, come sta affrontando questo difficile momento della sua vita.
Per Annalisa Minetti ormai è ‘buio totale’
Annalisa Minetti, 46 anni, ha raccontato, in una lunga intervista a La verità, di avere perso completamente l’uso della vista. In passato, infatti, aveva dichiarato di vedere ancora delle ombre, ora però è “nero totale” ha rivelato la cantante. Dagli esordi, al Karaoke di Fiorello, fino a Miss Italia e al Festival di Sanremo e poi tante esperienze, comprese quella politica dove si è sentita sfruttata.
Annalisa Minetti: ” In politica sono stata sfruttata”
“Spesi la mia parola con tante associazioni nel sociale. Ero convinta che il quinto posto in lista fosse sicuro, non avevo capito che stavo solo aiutando chi era stato messo prima di me. Sono stata uno strumento per altri, e mi è dispiaciuto tanto che tutte le persone con cui ho parlato siano poi state abbandonate a se stesse, usate anche loro”.
Le parole di Annalisa: “Un po’ rosico che non posso più vedermi”
“Nero totale. L’oculista mi ha detto poco tempo fa che anche anatomicamente sto peggiorando. Rosico che non posso più vedermi, sia quando sono in tuta che quando sono gnocca” ha detto la bella Annalisa mostrandosi, ancora una volta, autoironica e forte dinanzi ad una condizione di salute non certo rosea.. “L’oculista mi ha detto poco tempo fa che anche anatomicamente sto peggiorando, ma neanche me ne accorgo a questo punto. (…) Mio padre mi ha sempre detto: sarai tu la luce. Faccio quel che posso”.
Gli esordi e la carriera di Annalisa Minetti
Annalisa Minetti racconta i suoi esordi in carriera, partita con il Karaoke di Fiorello nelle piazze: “Questa cosa non la cita mai nessuno, ma io ne vado molto fiera. Chissà se Fiorello se lo ricorda”.
L’impegno sociale attraverso lo sport
Lo sport è una delle passioni di Annalisa Minetti, medaglia d’argento ai campionati italiani paraolimpici di triathlon e si batte per i diritti di tutti: “Inclusione è però uno stile di vita, una cultura, non basta parlarne soltanto. Penso che l’attività motoria sia uno strumento molto efficace per insegnarla ai giovanissimi. Mi pare invece che stiamo dividendo il mondo per categorie, e non per persone, che hanno ciascuna un valore. Omosessuali, persone con ritardo cognitivo, non vedenti… Si divide, non si unisce”.