Il Pinocchio di Guillermo del Toro: adatto ai grandi, educativo per i piccoli

di Manuela Zanni


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E’ un Pinocchio fuori dagli schemi quello di Guillermo del Toro, il regista che è riuscito a realizzare il suo sogno da bambino: realizzare una versione di Pinocchio assolutamente sovversiva a metà strada tra finzione e realtà inserita in un contesto storico complesso come quello dell’Italia dominata dal fascismo. Scopriamo tutte le curiosità su questa versione per adulti che può insegnare tanto anche ai bambini.

Il Pinocchio di Guillermo del Toro

 

Il Pinocchio di Guillermo del Toro è un film permeato dalla malinconia che, tuttavia, rappresenta anche un inno alla vita, fantastico ma realistico al contempo. E’ visibile su Netflix  dallo scorso 9 dicembre. La favola di Pinocchio è il tema del nuovo film del regista Guillermo del Toro, ambientato nell’Italia degli anni Trenta durante l’ascesa di Mussolini per “mostrare un mondo in cui ognuno si comporta come un burattino e ubbidisce, mentre il vero burattino è l’unico a disubbidire”.

Pinocchio

Pinocchio

Pinocchio, una favola contemporanea e la metafora del fascismo

Il burattino di legno di Guillermo del Toro  è un ribelle fuori dagli schemi che parla a tutte le generazioni e in ognuno smuove corde emotive differenti, una visione contemporanea e necessaria di una favola del XIX secolo. “Ci troviamo in un mondo che è diventato ancora più complesso negli ultimi decenni e i bambini ora si pongono domande ed esigono risposte su temi davvero complicati. Le loro emozioni sono complesse”, commenta il regista. “È evidente che sia necessario parlare di ciò che è vero e falso, di quali legami tengono insieme una famiglia e del significato dell’essere umani e vivi. Questi sono temi, emozioni e idee importanti che al momento attraversano la mente di ogni bambino. Penso che questa favola sia ottimista, frizzante, divertente e commovente, ma che consenta comunque di affrontare quel tipo di dialogo”.

 Il tema della morte necessario per la vita

C’è il mondo vivi e quello dei morti, la fata turchina ha cambiato aspetto e ha una sorella, e il grillo parlante è il narratore fidato dello spettatore. Il Pinocchio di Guillermo del Toro è un film commovente ma prima di tutto è un film di forme. La forma del legno, la forma della relazione padre-figlio, la forma dell’ignoto che sta fuori l’uscio di casa, e più semplicemente la forma più artigianale dell’animazione. “Penso che l’animazione stia arrivando a un punto cruciale in cui dobbiamo considerarla una forma d’arte riconosciuta come stile cinematografico e non come genere rivolto solo alle famiglie”, sottolinea il regista. “L’animazione deve infrangere quella barriera, cercando di essere più audace dal punto di vista tecnico e tematico e presentando la storia nel modo più artistico possibile in modo da farci riflettere. Pinocchio è quel tipo di storia”.

Guillermo  del Toro e la passione per la  stop motion

A quanto pare Guillermo del Toro coltiva sin da bambino la passione per l’animazione e per l’arte della stop-motion. Ha circa otto anni quando inizia a girare filmini amatoriali in stop-motion utilizzando i suoi giocattoli e una cinepresa Super 8 che apparteneva a suo padre. Una volta adolescente, inizia a maturare in lui l’idea di un ambizioso adattamento di un classico racconto su un burattino che prende vita. “Insegnavo la stop-motion e uno dei miei studenti era molto più bravo di me nell’animazione, quindi l’ho preso da parte e gli ho detto ‘Perché non ti occupi di animazione mentre io penso ai soggetti?’”, ricorda del Toro. “In quel periodo ho pensato per la prima volta a una versione di Pinocchio in stop-motion che fosse più vicina a Frankenstein, con un personaggio catapultato nel mondo che, senza preconcetti, deve scoprire chi è, qual è il suo ruolo e perché esiste”.

Guillermo De Toro

Guillermo De Toro

Un lavoro durato 15 anni

La realizzazione del film ha richiesto ben 15 anni. Ad avere permesso a del Toro di realizzare il suo sogno è la The Henson Company che, rivolgendosi al regista, gli ha presentato un’edizione di Pinocchio di Collodi del 2002 che includeva incredibili illustrazioni del premiato artista Gris Grimly, immagini affini allo stile del regista e edizione di cui la compagnia aveva acquisito i diritti. Guillermo del Toro in questo viaggio targato Pinocchio ovviamente non è stato solo: il veterano della stop-motion Mark Gustafson è stato assoldato per fare da coregista, mentre tra gli sceneggiatori c’è anche Patrick McHale, che ha lavorato tra gli altri all’acclamata serie TV Adventure Time.

 

La sinossi di Pinocchio

Il regista premio Oscar Guillermo del Toro reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante musical in stop-motion diretto da Guillermo del Toro e Mark Gustafson segue le spericolate e indisciplinate avventure di Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo.

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Il cast

Oltre a Ewan McGregor, nel cast vocale figurano anche Gregory Mann (Pinocchio), David Bradley (Mastro Geppetto), Ron Perlman (Mangiafuoco), Tilda Swinton (Fata Turchina), Christoph Waltz (il Gatto e la Volpe), Cate Blanchett (la scimmia Sprezzatura), Tim Blake Nelson (Cocchiere), Finn Wolfhard (Lucignolo), John Turturro (Mastro Ciliegia) e Burn Gorman (Carabiniere).

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