Beatrice Luzzi sotto attacco al Grande Fratello: no al bullismo televisivo

di Walter Giannò


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Salvate la soldatessa Luzzi. Sì, Beatrice dalle grinfie di un intero programma che, anziché tutelarla perché essenziale all’attenzione dei telespettatori, ieri sera ha permesso che fosse attaccata da ogni fronte, compreso quello del conduttore e dell’opinionista del Grande Fratello.

Un’assurdità se si pensa, anzitutto, che l’attrice e regista, sin dalla prima puntata, ha attratto su di sé più consenso (e dissenso) che l’interezza della totalità del cast. Già, perché se non fosse per la Luzzi e le dinamiche sorte attorno alla sua persona, a parte il triangolo Mirko – Perla – Greta su cui gli autori ancora puntano per ravvivare il reality al di là della romana, staremmo parlando di una edizione fiacca e noiosa.

Insomma, non si capisce perché gli autori, Alfonso Signorini e Cesara Buonamici (che non ha mai nascosto la propria antipatia per Beatrice, allontanando da sé la visione imparziale sul gioco e non perdendo spesso tempo a bacchettare la romana, confermando che ci sarebbe voluta una seconda presenza, magari Vladimir Luxuria), abbiano deciso di apparecchiare una puntata che ha rischiato, ma non è detto che accada nelle prossime ore, che la vincitrice del Premio Rocco Chinnici scegliesse di uscire dalla porta rossa, dando così una mazzata all’attrattività del programma, nella stessa puntata in cui c’è stato l’abbandono di un altro pezzo forte della combriccola, ovvero Fiordaliso.

Cioè, se fossimo in Piersilvio Berlusconi che, da buon titolare d’azienda ha il compito di far quadrare i conti e ricavare profitto dai contenuti di Mediaset, oggi stesso contatteremmo Alfonso Signorini per chiedere spiegazioni.

Anche perché quanto accaduto in puntata è stato tutto il contrario della nuova poetica televisiva del figlio di Silvio, cioè programmi che devono dimostrare che si possono fare ascolti con la comunicazione di valori. Invece, al Grande Fratello, abbiamo assistito a un ‘plotone di esecuzione‘ che ha messo a muro una donna emancipata, dando luogo a una sentenza per manifesta incapacità del branco di reggere il confronto intellettivo e dialettico con la ‘Queen’, così come la chiamano sui social media e dove, da ieri notte, non è in corso una semplice polemica ma una vera e propria condanna dell’atteggiamento del reality nella sua interezza.

Infatti, è stato letteralmente terribile assistere alle schifezze verbali di Massimiliano Varrese e di Paolo Masella contro Beatrice Luzzi e con nessun altro che ha intimato ai due galli di abbassare la cresta. Anzi, sono stati persino elogiati e lodati dal resto della Casa, eccetto che da Stefano Miele e Sergio D’Ottavi, gli unici rimasti al fianco della romana, dopo il tradimento persino di Vittorio Menozzi che si è arreso alla manipolazione psicologica del branco per essere accettato e ha abbandonato di fatto quella che, invece, sosteneva di ammirare. Massimiliano e Paolo, infatti, hanno palesato ciò che di brutto un uomo non deve avere quando si confronta con una donna: aggressività, (a)moralismo superficiale, ricerca del consenso di un gruppo per isolare un singolo, istigazione all’odio. E semplicemente perché colpiti nell’orgoglio da una protagonista con maggiore carattere e, occorre rimarcarlo, capacità intellettiva.

Tuttavia, in questo post, non vogliamo concentrarci sul comportamento del branco nei confronti di Beatrice, spesso lasciato passare in cavalleria, con tanto di inconsistente bacchettata del conduttore dopo che hanno persino calpestato il lutto dell’attrice per il padre defunto, cantandoci sopra e ballando con un burattino, ma di quello della struttura del reality: autori, conduttore e opinionista. I primi hanno nuovamente confezionato una puntata con ‘blocchi’ in cui hanno evidenziato più gli attacchi, giustificati o meno (perché qui non stiamo difendendo tout court la concorrente) di Beatrice contro il ‘gruppo Perla‘ che di quest’ultimo contro l’attrice. Come se l’ostilità fosse solo unilaterale. Eppure, durante le settimane antecedenti le serate, i social media sono pieni di episodi dove Perla (che si offende perché le dicono ‘boss’ ma fa di tutto per atteggiarsi come tale, ovvero nella leader prepotente) e company colpiscono scientemente Beatrice e i coinquilini più vicini a lei. Ad esempio, non capiamo perché Massimiliano Varrese non è stato rimproverato per avere violentemente buttato in piscina Vittorio Menozzi durante una ‘festa’, rischiando di infortunarlo.

Tra l’altro, a proposito del 48enne, si è reso spesso autore di azioni e pensieri che sviliscono la figura della donna e sarebbe troppo facile ricordare che ha costretto Heidi a lasciare il programma per la sua eccessiva pressione e che, poco prima che entrasse Monia nella Casa, aveva persino lasciato intendere la volontà di ripristinare il rapporto con la sua ex e madre di sua figlia con un monologo strappalacrime, per poi attivare le stesse dinamiche oppressorie contro La Ferrera e scaricarla una volta che ha saputo che c’era un altro uomo nella vita di lei. Insomma, un cattivo e tossico esempio che, però, è stato sempre tutelato da una parte cospicua della casa, in particolare dalle giovani donne Anita, Letizia e Rosy Chin che, invece, dovrebbero rifuggire da quella tipologia di maschio.

E Paolo, per carità, ha stufato con le sue lezioni non richieste di moralismo superficiale e arcaico. Per di più, promosse da un giovane ma vecchio uomo che non lascia respirare Letizia e sulla cui relazione nutriamo molti dubbi, soprattutto da parte della Petris, come se le facesse comodo avere una dinamica di coppia: insomma, una storia destinata a finire un attimo dopo avere varcato la porta rossa. Vabbè, andiamo avanti.

Anzi, indietro, con un consiglio per i familiari di Beatrice. Di presentarsi lunedì prossimo davanti la Casa e di invitare l’attrice a lasciare il programma dopo che avrà incassato, per l’ennesima volta, la fiducia del suo pubblico, uscendo così dal gioco da vincitrice morale e mettendo in seria difficoltà l’interesse per il programma nel resto delle giornate. Anche perché, ne siamo certi, i fan della Luzzi non rispetteranno il suo appello ad essere eliminata: vogliono togliersi l’ultima soddisfazione, dimostrarle che, dopo tutto, fuori da quelle mura, la vera Queen resta lei.

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