Ligabue a nudo: i retroscena del nuovo album e della sua carriera

di Redazione


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Esce il 22 settembre “Dedicato a noi”, il quattordicesimo album di inediti di Luciano Ligabue. Un disco di undici canzoni scelte tra le oltre trenta scritte in questi ultimi anni, per raccontare il periodo che stiamo vivendo e in alcuni casi guardare al passato, come ha spiegato il rocker emiliano in un’intervista a TgCom24.

Il rapporto con il “noi”

Il titolo fa riferimento ad un “noi” inteso come comunità che condivide valori e convinzioni in tempi difficili. Un “noi” a cui Ligabue sente il bisogno di appellarsi, pur nella consapevolezza che sia difficile da definire. Rispetto al “noi” di “Non è tempo per noi”, canzone del 1990 in cui si sentiva spiazzato da un mondo che non lo rappresentava, oggi Ligabue è meno amaro. Crede che ci sia ancora la possibilità di trovare un proprio spazio e tempo, come dice in una canzone del nuovo album. Tra le 11 tracce ce ne sono alcune che richiamano il suo passato. Una in particolare racconta di due personaggi di “Salviamoci la pelle” a distanza di 32 anni. Un confronto con il passato necessario, ha spiegato, ora che ha superato i 60 anni. Il rischio è farsi prendere da facili nostalgie, pensando che una volta fosse meglio.

Scrivere per le nuove generazioni

Ligabue è consapevole che oggi, nonostante le difficoltà, siamo nel miglior mondo possibile da un punto di vista tecnologico e del benessere. Il problema sta negli effetti negativi che la tecnologia ha sui rapporti sociali. Scrivere oggi significa rapportarsi con un pubblico molto frammentato. Ligabue ha raccontato di essersi spesso tormentato sull’effetto dal vivo che avrebbero le sue canzoni, ciò che più lo motiva. Ma ha capito che deve essere innanzitutto sincero e scrivere quello che sente, anche se il suo linguaggio può essere distante dalle nuove generazioni.

Prendere posizione attraverso la musica

Secondo Ligabue oggi in molti, nel mondo della musica, hanno paura di esprimere opinioni per non generare inutili polemiche sui social. Mentre sarebbe importante che l’arte prendesse posizione in un momento così complicato. Lui non ha mai avuto timore di esporsi. In un brano afferma che bisogna capire da che parte stare. E oggi, ha detto, la parte da scegliere è quella dell’emergenza climatica e delle enormi disuguaglianze sociali. Serve un processo politico di cambiamento, ma la politica sembra non avere interesse a modificare gli elementi del sistema che genera tutto questo.

Suonare con il figlio Lenny

Infine, nel nuovo album il figlio Lenny ha suonato la batteria in ogni brano. Una scelta del produttore Barbacci che lo inorgoglisce, essendo lui molto esigente. È stata un’esperienza professionale interessante e un importante passo nel loro rapporto. Ora Ligabue è pronto per i concerti all’Arena di Verona e nei palazzetti, dove porterà dal vivo le nuove canzoni e proporrà una scaletta diversa dagli show negli stadi estivi. La voglia di far emozionare il suo pubblico è sempre la stessa.

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