Recovery Plan, cosa è riservato a donne e giovani?

di Alice Marchese


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Diamo il via al Recovery Plan. L’Italia è stata fortemente colpita da questo nemico invisibile che ha stravolto completamente la nostra vita.
Nel testo definitivo del Recovery Plan, i capisaldi sono le pensioni, la famiglia, la scuola, i fondi per il sud, la pubblica amministrazione, la giustizia, la semplificazione normativa e la concorrenza.

Principali destinatari sono le donne, i giovani e il Mezzogiorno con lo scopo di ridurre i divari territoriali e favorire l’inclusione. Ma diamo uno sguardo ai benefici per le donne.

L’imprenditorialità femminile

Il Piano prevede 400 milioni per favorire l’imprenditorialità femminile, e stanzia oltre un miliardo per la promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, soprattutto per le studentesse.

Il Piano prevede 400 milioni per favorire l’imprenditorialità femminile. Stanzia oltre 1 miliardo per la «promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, soprattutto per le studentesse».

30 aprile Piano di Ripresa e Resilienza

Il 30 aprile alle 15, giorno della presentazione del Piano di Ripresa e Resilienza all’Europa, Uno Non Basta e il Giusto Mezzo manifesteranno insieme in piazza Montecitorio, dopo aver scritto un manifesto congiunto sull’Italia del futuro.

#Unavocenonbasta

L’iniziativa #unavocenonbasta unisce le due categorie più colpite dalla pandemia: le donne e i giovani. Manifestano per farsi ascoltare, e per costruire la propria idea di futuro. Gli attivisti e le attiviste ritengono, infatti, che i fondi stanziati per donne e giovani siano insufficienti per creare un’Italia giusta, con un welfare che non costringa le donne a scegliere tra famiglia e carriera, che riconosca i giovani come ricchezza, con maggiore occupazione e un minore divario tra Nord e Sud, con nessuna differenza di salario tra uomini e donne.

Dichiarano dal Giusto Mezzo

“Valutiamo positivamente l’introduzione della Valutazione di Impatto di Genere, ma non possiamo fare lo stesso per quel che riguarda i fondi previsti per gli asili nido, così come quelli a favore dell’imprenditoria femminile. Senza contare che non vi è nulla sul congedo di paternità. I fondi stanziati nelle varie missioni per le donne, in conclusione, sono insufficienti per coloro che rappresentano il 51% della popolazione”. Riportato così da IoDonna.

“Sebbene ci sia un’attenzione per le generazioni future nel piano c’è davvero poco per trattare i problemi relativi all’occupazione giovanile nell’immediato. Una vera ripresa avrebbe necessitato di aiuti concreti nel breve termine”. Affermano così da Uno non basta.

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