Storie italiane, Lory Del Santo: “Ho subito abusi da bambina ma mi vergognavo di dirlo”

di Manuela Zanni


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A Storie italiane l’argomento sono gli abusi al maneggio, di cui la trasmissione si occupa da tempo, ed interviene in collegamento Lory Del Santo che fa una rivelazione sconvolgente che lascia tutti, in studio e da casa, a bocca aperta circa le molestie subite da adolescente e la vergogna provata nel raccontarlo alla madre. “Dovevo dire a mia madre degli abusi, ma mi vergognavo”: quella di Lory Del Santo è una vera bomba.

Si tace per vergogna

Come tante altre vittime di violenza, Lory Del Santo  ha confessato di non avere  mai avuto il coraggio di confessare le violenze brutali subite quando era bambina,  per una inspiegabile quanto frequente, sensazione di vergogna che assale coloro che subiscono questo tipo di violenza.

Le parole di Lory Del Santo

Anche a me è successa una cosa simile, avrei dovuto dire a mia madre che quest’uomo mi importunava, ma mi vergognavo. Dobbiamo avere fiducia- queste le  parole che hanno lasciato tutti senza fiato per un attimo poi il racconto continua – Avevo 14 anni. Un giorno il compagno di mia madre mi ha sbattuta sul letto… Ho capito troppo presto qual era l’obiettivo dell’altro sesso e quindi il mio ruolo. Quando guardo indietro, riaffiorano i fantasmi del passato. Mi sono resa conto in modo brutale che gli uomini possono essere malvagi, spietati. Possono infrangere i sogni innocenti di una bambina. Anche in famiglia si può essere massacrati», racconta riavvolgendo il nastro.

Il nuovo libro di Lory del Santo

Da poche settimane è uscito l’ultimo libro di Lory Del Santo, che s’intitola “La felicità come optional”. Sta avendo molto successo. Negli anni scorsi, dopo la morte improvvisa di suo figlio, Lory decise di entrare al Grande Fratello vip. Una terapia aveva definito quell’esperienza. Che è servita molto a recuperare i morale dopo momenti difficilissimi.

Senso di colpa nelle vittime di violenza sessuale e denuncia

Spesso le donne violentate si sentono più colpevoli che vittime. Una violenza sessuale ha un notevole impatto emotivo e provoca un forte stress psicologico in quanto spezza l’adattamento tra Sé ed ambiente; la vergogna, l’umiliazione, l’imbarazzo ed il senso di colpa possono portare alla decisione di non denunciare la violenza subita. Nella maggior parte dei casi le vittime di violenza sessuale si sentono responsabili dell’accaduto e tendono ad incolpare se stesse per il fatto di essersi messe nella posizione di poter essere violentate.

L’imbarazzo del racconto

Oltre all’imbarazzo, alla vergogna ed al senso di colpa per ciò che la vittima ha subito, ci sono altri tre fattori che intervengono nel processo decisionale: il primo è l’aspettativa sociale; il secondo consiste in una varietà di caratteristiche della vittima come fattori demografici, caratteristiche psicologiche e le proprie credenze nei confronti della violenza sessuale; il terzo è legato alle particolari caratteristiche dello stupro.

I pregiudizi sui ruoli

In particolare nei casi in cui è stata la vittima ad invitare l’uomo per un appuntamento, a farsi offrire la cena o un drink, a vestirsi e comportarsi in modo provocante, ad accettare di recarsi nell’appartamento di uno dei due, a consumare droghe o notevoli quantità di alcol, in tutte queste situazioni i soggetti di sesso maschile tendono ad incolpare la donna per aver condotto l’uomo verso un comportamento sessuale coatto.

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