Oscar 2017, 5 cose da sapere su Moonlight, il film vincitore

di Danila


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Senza dubbio l’89esima edizione degli Oscar rimarrà indelebile per un errore, una gaffe che per un attimo ha creato un po’ di scompiglio. Mentre c’era già chi esultava per il successo di La La Land, annunciato da Warren Beatty e Faye Dunaway alle prime luci dell’alba come Miglior Film, c’era già qualche viso sconsolato e mortificato che aveva appena appreso del fatidico errore, una grande, grandissima gaffe che ricorderemo per sempre. I due presentatori sul palco hanno fatto un errore banalissimo: hanno aperto la busta sbagliata. Insomma, il vincitore della statuetta d’oro non è il film di Chazelle, ma Moonlight di Barry Jenkins. Dunque la notte degli Oscar in Italia si è chiusa alle prime luce del mattino con un vero e proprio colpo di scena e il trionfo di un film che di sicuro merita il riconoscimento ricevuto. Dunque ecco le 5 cose che dovete assolutamente sapere su Moonlight, il film vincitore agli Oscar 2017.

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La trama di Moonlight

Moonlight è il film diretto da Barry Jenkins, candidato a otto Oscar tra cui quello per Miglior Film e Miglior Regia, che racconta la storia di un giovane ragazzo afroamericano omosessuale cresciuto nella periferia di Miami. Un vero e proprio dramma che racconta sia l’infanzia e l’adolescenza, sia l’età adulta di un uomo costretto a vivere un contesto sociale molto difficile. Gli ingredienti del degrado ci sono tutti, ma non è il solito film drammatico che racconta storie di vite difficili. Il film narra, attraverso tre momenti diversi, la storia di Chiron, un bambino poi diventato adulto, cresciuto in un quartiere degradato con una madre tossicodipendente, una figura paterna molto discutibile e un’identità sessuale difficile da accettare; insomma, uno spaccato di vita molto complicato e sofferto. La storia racconta anche dei tentativi di Chiron di trovare un suo posto nel mondo, e non tutti esattamente riusciti.

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Tutte le Nomination

Moonlight è un piccolo capolavoro sotto tanti punti di vista, non è un caso che abbia vinto l’ambita statuetta d’oro come miglior film all’’89esima edizione degli Oscar. Il film di Jenkins si è presentata agli Oscar con ben otto candidature: miglior film, quella che poi si è aggiudicata, miglior regista, sceneggiatura non originale, direzione fotografia, montaggio, colonna sonora e attore e attrice non protagonista.

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Qualcosa sul regista, Barry Jenkins

Barry Jenkins è nato alla fine degli anni Settanta a Miami e ha vissuto proprio in quello stesso quartiere difficile che fa da sfondo alla storia di questo giovane afroamericano in Moonlight, il suo secondo lungometraggio. Dopo gli studi, già nel 2008 si era fatto notare scrivendo e dirigendo Medicine for Melancholy che, anche se ben accolto, si era rivelato più una falsa partenza. Barry, in attesa di cogliere l’occasione giusta, ha anche fatto altri lavori e collaborato più volte come regista pubblicitario.

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Moonlight: un personaggio e tre attori diversi

Considerata l’esigenza di dover raccontare tre diverse fasi della vita di Chiron, il protagonista di Moonlight, Jenkins ha lavorato con tre diversi attori, di età differente, che tra loro non si sono mai incontrati sul set. Questo perché il regista temeva che tra loro potessero influenzarsi, mentre l’obiettivo era che ciascuno studiasse indipendentemente il personaggio e lo sviluppasse in modo del tutto personale.

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Il quartiere che esiste davvero

Il quartiere degradato di cui si parla nel film e che fa sempre da sfondo alle vicende di Chiron esiste davvero ed è lo stesso in cui è nato e cresciuto Jenkins. Si tratta di uno dei quartieri di Miami più difficili, poveri e decisamente con un alto tasso di degrado. La cosa in parte preoccupava la produzione del film, mentre in realtà i cittadini di Liberty City hanno collaborato appieno alle riprese proprio perché a girare e a dirigere il film era “uno di loro”.

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