Monica Vitti compie 90 anni, il marito: “Mi prendo cura di lei da 50 anni”

di Manuela Zanni


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Buon compleanno Monica Vitti. Nell’augurarle di trascorrere un giorno speciale per i suoi 90 anni  non possiamo che esserne certi pensando che alla voce  “amore con la A maiuscola” viene in mente quello tra l’attrice romana e il marito  Roberto Russo.  Un amore che ha vinto i pregiudizi, che ha sfidato il tempo, che continua a vivere dopo 48 anni dal loro primo incontro.

Una lunga storia d’amore

Nonostante la malattia da cui Monica è affetta da circa 20 anni ci piace pensare che oggi potrà soffiare qualche candelina, guardando negli occhi  il suo Roberto, come fa ogni giorno, e, grazie a lui,  trovare la  forza e tenerezza che in tutti questi anni l’hanno aiutata ad andare avanti.

Monica Vitti, l’icona del cinema italiano compie 90 anni

Nata a Roma il 3 novembre 1931, la grande attrice romana è da tempo lontana dai riflettori.  Era il 1954 e Monica Vitti, al secolo Maria Luisa Ceciarelli, faceva il suo esordio cinematografico in una commedia a episodi diretta da Edoardo Anton, “Ridere! Ridere! Ridere!”. Oggi la grande attrice romana compie 90 anni e da tempo è lontana dai riflettori a causa di una grave malattia degenerativa. Porta sulle spalle quarant’anni di carriera cinematografica, dalle interpretazioni drammatiche nella tetralogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni, in capolavori come “L’Avventura” e “L’Eclisse”, che le diedero fama internazionale, a quelle in ruoli brillanti che la fecero amare dal grande pubblico.

Una carriera a fianco dei più grandi attori italiani

Una vera mattatrice della commedia all’italiana che ha brillato in coppia con i suoi più famosi interpreti, da Alberto Sordi a Ugo Tognazzi, da Vittorio Gassman a Nino Manfredi a partire da film come “La ragazza con la pistola”, “Io so che tu sai che io so” e “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)”. Una carriera costellata da applausi e premi, tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), tre Nastri d’argento, dodici Globo d’oro (di cui due alla carriera), un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia (nel 1995), un Orso d’argento alla Berlinale, una Concha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA, solo per citarne alcuni.

Il cinema, grande amore di Monica

Ma fu il cinema il suo vero grande amore. Il cinema Voce roca, verve brillante, mani affusolate e tanto talento, magnetico, poliedrico. Fu notata dal regista Michelangelo Antonioni, di cui divenne la musa, la protagonista indiscussa: fu la tormentata Claudia ne’ “L’avventura” (1960), la tentatrice Valentina de’ “La notte” (1961), la misteriosa e scontenta Vittoria de’ “L’eclisse” (1962) e la nevrotica Giuliana in “Deserto rosso” (1964). Fu invece il regista Mario Monicelli, su proposta del produttore Fausto Saraceni, a mettere in risalto la naturale verve di attrice comica della Vitti, dirigendola nella commedia “La ragazza con la pistola” (1968), dove interpreta il ruolo di Assunta Patane’, ragazza siciliana che insegue fino in Scozia, per vendicarsi, l’uomo che l’ha disonorata, recitato da Carlo Giuffre’. Un successo immediato, che fece scoprire al pubblico quanto intensa e divertente poteva essere l’attrice romana.

 

Da lì arrivarono le commedie tra cui “Ti ho sposato per allegria” di Luciano Salce e “La cintura di castità” di Pasquale Festa Campanile, con, rispettivamente, Giorgio Albertazzi e Tony Curtis; qualche esperienza internazionale, ed il filone della commedia all’italiana, che ne consacra la Vitti come regina incontrastata. Gira “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola nel 1970, “Gli ordini sono ordini” di Franco Giraldi due anni dopo e “La Tosca” di Luigi Magni nel 1973 in Italia, mentre all’estero Jean Valére la vuole in “La donna scarlatta” (1969), Luis Buñuel in “Il fantasma della liberta'” (1974) e André Cayatte in “Ragione di stato” (1978).  La tv Tante le ospitate in tv che la videro sempre protagonista indiscussa, memorabile quella del 1974, con Raffaella Carrà e Mina, nel varietà televisivo “Milleluci”, cantando con loro “Bellezze al bagno”; molto tempo dopo, nella stagione 1993-1994, Monica farà parte del cast della trasmissione di Rai 1 “Domenica In”. Nell’aprile 2001 fu ricevuta al Quirinale assieme ai premiati del David di Donatello, ma gradualmente iniziò ad allontanarsi dalle scene, per poi ritirarsi definitivamente a vita privata a causa delle sue condizioni di salute. Si mostrerà al pubblico per l’ultima volta nel marzo del 2002, alla prima teatrale italiana di “Notre-Dame de Paris”, concedendo anche l’ultima intervista quello stesso anno.

La storia d’amore tra Monica Vitti e Roberto Russo

Poco dopo le nozze con Roberto Russo, nella vita di Monica Vitti entra un morbo neurodegenerativo, qualcosa di simile all’Alzheimer. L’attrice si allontana dalla scene, ma gli ultimi anni della sua carriera sono stati ricchi di soddisfazioni: nel 1995 riceve il Leone d’Oro alla carriera, nel 2000 celebra il Giubileo in Vaticano, nel 2001 viene ricevuta al Quirinale e riceve il David di Donatello. Nel 2002 l’ultima apparizione in pubblico, sempre insieme al marito, in occasione della prima a Roma di “Notre Dame de Paris”. Nel 2018 hanno scritto che Monica Vitti era ricoverata in una clinica svizzera. Il marito Roberto Russo ha smentito le voci sul Corriere della sera: “È sempre stata qui a casa a Roma con una badante e con me. È la mia presenza che fa la differenza per il dialogo che riesco a stabilire con i suoi occhi, non è vero che Monica viva isolata, fuori dalla realtà ” ha aggiunto.

Una malattia che “sbriciola la memoria”

Proprio il marito  ha dichiarato che Monica Vitti vive con lui a Roma: “Più volte è apparsa in rete la notizia seconda la quale mia moglie Monica sarebbe da tempo ricoverata in una clinica svizzera specializzata e non capisco come sia nata questa fake news. Desidero pertanto smentire questa voce che con insistenza circola, rompendo per un attimo quella riservatezza da me tenuta in questi anni. Monica ha una malattia tipo Alzheimer che si infiltra e sbriciola la memoria”.

 

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