Figli a carico, come ottenere il bonus di 200 euro al mese

di Manuela Zanni


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La crisi economica ma soprattutto gli aumenti del costo della vita stanno rendendo la vita impossibile alle famiglie italiane. Mettere al mondo un bambino significa sostenere tante spese e le famiglie italiane sono spesso lasciate sole dallo Stato e dalle istituzioni locali e non stupisce quindi drammatico calo della natalità. Ma vediamo l’aiuto di 200€ facile da avere che si può aggiungere l’assegno unico universale. Da quest’anno l’arrivo dell’assegno unico universale ha completamente sconvolto tutto il mondo degli aiuti all’infanzia.

A chi spetta il bonus da 200 euro mensili

Il governo Draghi ha cancellato tutti questi aiuti e li ha sostituiti con l’assegno unico universale. Il vantaggio dell’assegno unico universale è quello di essere facile da calcolare. Infatti l’assegno universale si calcola unicamente sulla base del numero dei figli e dell’ ISEE e del nucleo familiare. Lo svantaggio è l’aver perso tutti i bonus che c’erano prima. Ad ogni modo c’è un bonus di 200 euro che si può ancora ottenere e che è cumulabile all’assegno unico.

bonus 200 euro figli

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Come chiedere il bonus utile per chi ha i figli a carico

Chiedere questo bonus da €200 non confligge in alcun modo con l’assegno unico universale e di conseguenza chiunque lo può chiedere. Si tratta di un bonus che si può avere entro di sei anni di vita del bambino. Si tratta del bonus prima infanzia che viene erogato dai comuni. Quindi se il governo centrale mette in campo soltanto l’assegno unico universale per le famiglie con figli i comuni grazie al bonus prima infanzia da €200 possono aggiungerci un’altra piccola cifra.

Come verificare requisiti e domanda

Per verificare se si ha diritto al bonus da €200 per i figli entro i 6 anni bisogna consultare il bando sul sito del proprio comune. Infatti si tratta di una misura locale e ogni comune stabilisce se i requisiti per potervi accedere che anche la cifra concreta erogata. Infatti oggi spesso sono proprio gli enti locali a dare una mano più corposa alle famiglie e ad integrare in vari modi l’assegno unico universale e questo è proprio uno di quei casi.

Da chi è erogato il bonus da 200 euro mensili

Il bonus 200 euro per la prima infanzia viene erogato dai Comuni e non dall’INPS. Anche per questo motivo risulta un po’ più difficile capire quali siano i requisiti fissati da ciascuna città: molto spesso si tratta di requisiti reddituali (ISEE basso) e condizioni sociali disagiate. Inoltre, il bonus 200 euro per le famiglie non consiste nell’effettuazione di un bonifico diretto sul conto corrente, bensì, assume la forma di voucher da spendere per l’acquisto di prodotti di prima necessità per la cura e la crescita dei bambini, compresi anche i servizi socio-educativi.

I requisiti

 

Tra i requisiti generali che possiamo confermare per ottenere il bonus 200 euro per le famiglie c’è sicuramente la necessità di avere figli a carico di età compresa tra 0 e 6 anni: questa è la condizione fondamentale per accedere al contributo. In alcuni Comuni il limite di età si ferma a 3 anni.

Possono richiedere il bonus prima infanzia sia i cittadini italiani sia coloro che risiedono in un Paese UE o extra UE, in possesso di un regolare permesso di soggiorno. È richiesta, però, la residenza all’interno del territorio comunale.

Infine, è fissata anche una soglia ISEE al di sopra della quale si resta esclusi dal beneficio: non esiste, però, un limite fisso e generico. Per verificare quale sia il reddito complessivo limite per ottenere il bonus 200 euro è bene consultare i singoli bandi delle amministrazioni comunali.

bonus 200 euro figli

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LEGGI ANCHE: Bonus matrimonio, a chi spetta e come fare domanda

 Come utilizzare il voucher

Una volta chiariti i requisiti di accesso al bonus 200 euro per la prima infanzia, occorre anche comprendere quali tipologie di acquisti si possono effettuare. Non è possibile, infatti, utilizzare il voucher in modo personale per sostenere spese per la casa o per le bollette. Non dobbiamo confondere, inoltre, il bonus prima infanzia con il bonus asilo nido: solitamente, infatti, i Comuni mettono a disposizione dei genitori un contributo di 200 euro come sostegno alla genitorialità e per coprire le spese relative alla fruizione di servizi educativi.

Il bonus 200 euro per la prima infanzia, quindi, può essere utilizzato per:

  • la frequenza di centri estivi o centri ludico-ricreativi;
  • il baby parking;
  • la cura dei figli nelle giornate festive, soprattutto nel caso in cui i genitori siano entrambi occupati con il lavoro.

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