Cos’ha ucciso Samantha Migliore?

di Manuela Zanni


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Circa le circostanze che hanno tragicamente condotto Samantha Migliore, la donna di 35 anni mamma di 5 figli, alla morte  a Maranello dopo un trattamento estetico  al seno eseguito in casa, ci sono ancora delle domande in attesa di una risposta.

Cosa ha ucciso Samantha Migliore?

Quale sostanza si è rivelata fatale per la giovane donna? All’autopsia spetta il compito di chiarire con certezza cosa abbia ucciso Samantha. Secondo la ricostruzione del  marito Antonio Bevilacqua,  in casa aveva notato anestetico e forse siringhe con silicone. A portare quei prodotti a Maranello a casa della vittima Pamela Andress, indagata a piede libero dalla Procura di Modena per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.

I risultati dell’autopsia

Un notevole quantitativo di silicone è stato trovato nel sangue di Samantha Migliore. Secondo un primo esito dell’autopsia, che dovrà essere confermato dalle conclusioni finali e dal prosieguo degli accertamenti, sembra quindi essere comprovata la dinamica di quanto successo il 21 aprile, quando la 50enne trans indagata (Pamela Andress) avrebbe iniettato del silicone per ritoccare il seno della 35enne (cosa già accaduta in passato, come riferito) per motivi estetici. “Ritengo che con l’esame di oggi – commenta l’avvocato Daniele Pizzi, che rappresenta il marito della 35enne – sia stata accertata la responsabilità della morte“. Il silicone sarebbe finito direttamente in un vaso sanguigno.


L’indagata Pamela Andress

Cinquantenne di origine brasiliana, Andress inizialmente si era allontanata dall’abitazione di Samantha Migliore per poi costituirsi ai carabinieri di Cento (Ferrara) dopo aver parlato con i suoi legali, gli avvocati Francesco Andriulli e Guido Guida. Avvocati secondo i quali quella che era stata presentata come “un’estetista” non sarebbe scappata dopo il malore della 35enne.

La dichiarazione di Pamela Andress

Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l’ambulanza, si è allontanata solo dopo. Poi ha letto su internet che la signora era deceduta e allora si è andata a costituire“, ha detto l’avvocato Andriulli. Pamela Andress lavora come stilista e organizzatrice di eventi e secondo il legale conosceva da tempo la vittima in quanto entrambe sono originarie di Napoli. “Credo si tratti di una puntura, avevano parlato di soldi – ha detto il legale della 50enne – ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia. Non è tornata a Napoli, dove vive, ma si trova ancora a casa del compagno“.

Il dolore per la perdita di Samatha

Sarà adesso fondamentale stabilire se Samantha sia morta a causa di uno shock anafilattico causato dal prodotto iniettato o a causa di un embolo. Resta per ora il dolore del marito di Samantha e dei suoi cari. “Aveva finalmente trovato la felicità – ha detto ancora – si era sposata da appena un mese. Sono andata al suo matrimonio, lei e il marito erano così felici” ha raccontato Lucia, amica di Samatha.
Un felicità che era più che meritata dal momento che  Samantha l’aveva conquistata dopo che il suo ex marito aveva cercato di ucciderla sparandole in testa.

 

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