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Chiara Ferragni lancia un appello su Instagram per il 25 novembre

La nostra Chiara Ferragni ha postato un lungo video su Instagram in cui invita il suo pubblico a riflettere su come spesso la cronaca di fatti di violenza sulle donne riporti dei dettagli ininfluenti che mettono in cattiva luce la vittima esponendola a pesanti giudizi e facendo sì che il terribile evento passi in secondo piano. “I media danno spesso notizie in modo sbagliato. Alcuni dettagli sono ininfluenti ma le parole usate danno la colpa alla donna per la violenza subita. Con Genovese, in alcuni articoli, lui è descritto come un genio e la violenza sulla ragazza passa in secondo piano”.

Chiara ha spiegato cosa significa il termine victim blaming: «Il problema, secondo me, è che la nostra società è ancora molto maschilista e patriarcale. È una società in cui le donne vengono giudicate in maniera differente e questo giudizio deriva da altri uomini ma spesso dalle donne stesse, sempre pronte ad accusarsi a vicenda».
Inoltre la nostra imprenditrice digitale, esterrefatta di come a volte le critiche tendano a schiacciare chi ha subito violenza, continua così: «Ho letto tantissimi messaggi di ragazze che non volevano denunciare la violenza subita perché avevano paura del giudizio delle persone, perché si sentivano in colpa e temevano di essere criticate. È assurdo che chi ha subito un reato del genere non denunci per paura di come la società potrebbe considerarla».
E’ questo l’atteggiamento tipico di un altro fenomeno, definito slut shaming: «Le vittime di slut shaming sono soprattutto quelle donne che hanno subito revenge porn, ed è un fenomeno che rappresenta un’arma utilizzata per la distruzione della loro reputazione», facendo l’esempio di un caso di cronaca che ha visto protagonista una maestra di Torino che ha perso il suo lavoro a causa di un video personale messo in circolazione dal suo ex.

Ma secondo l’influencer la colpa non è solo degli uomini: «Quante volte ci stiamo giudicando tra di noi e siamo pronte a puntare il dito? È il momento di prendere posizione e diventare alleate. È il momento di cambiare le cose, una battaglia che dobbiamo vivere e combattere tutte insieme».