Allegra Gucci: “Pensavo che mia madre fosse innocente, poi quelle parole…”

di Redazione


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“Avevo 11 anni quando mia madre, Patrizia Reggiani, venne operata di tumore al cervello. Ne avevo 14 nel 1995, quando papà venne ucciso a Milano. Due in più quando mia madre venne arrestata e poi condannata come mandante del suo omicidio. La mia vita e quella di mia sorella Alessandra è stata una continua rievocazione di quei fatti”.

Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Allegra Gucci, figlia di Maurizio, ucciso il 27 marzo 1995. “Sulla mia famiglia – sottolinea – sono state dette tante cose non veritiere. E poi è arrivato House of Gucci, il film di Ridley Scott, una pessima caricatura: è stata la molla. Ho voluto dire la mia. Lo devo a mio padre, che non ha più voce, e ai miei due figli: vorrei che, crescendo, attingessero ai fatti raccontati dalla mamma”.

Il prossimo 15 marzo uscirà Fine dei giochi il suo memoir, nel quale ripercorre “i nodi di una storia ancora aperta. A cominciare da quel 27 marzo”. Quando sua madre è stata prima arrestata e poi condannata come mandante dell’omicidio Allegra ha pensato che fosse innocente.

Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani.

Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani.

“Ero convinta della sua estraneità – ha detto –  È stata questa convinzione ferrea a sostenermi mentre le portavo i pacchi in carcere, anni spesi ad assisterla, a studiare i processi, a cercare di far emergere una volta per tutte la sua innocenza. Lei diceva di essere ‘non innocente, ma nemmeno colpevole‘: parole ambigue, certo. La ‘non colpevolezza’ alludeva alla manipolazione subita da persone che avevano approfittato della sua fragilità, mentre la dichiarazione di ‘non innocenza’ faceva vacillare le mie certezze. Ma era mia madre: si può non avere fede nella propria madre?“.

Poi, “un giorno, in televisione ha fatto una mezza ammissione. L’ho chiamata, chiedendole spiegazioni. Alla fine, è sbottata: ‘Insomma, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto solo per voi due’. Dunque qualcosa aveva fatto. Ho sentito il vuoto sotto i piedi. L’ennesima voragine della mia vita“.

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