Mattarella: “Per la parità di genere molta strada da fare”

di Alice Marchese


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In Italia il 2 giugno storicamente è una data di fondamentale importanza. Si ricorda il giorno in cui è stata istituita la Repubblica.

Inoltre le donne votarono per la prima volta per il referendum. Si è sempre lottato per la parità di genere, ma concretamente è stata realizzata? Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto un intervento a riguardo.

Le parole di Sergio Mattarella

“La parità di diritti, tra donne e uomini, nelle leggi italiane, è piena ed è stata raggiunta da molti anni, in base alla Costituzione. Non è invece ancora così, per la sua, concreta, realizzazione”.
L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà trasmesso nell’ambito della puntata speciale del programma “La Banda dei Fuoriclasse”. Andrà in onda su Rai Gulp il 2 giugno.
“Sono necessari altri interventi. Per esempio strumenti, adeguati, per la conciliazione tra lavoro e vita familiare. C’è ancora strada, molta strada, da fare”.

“Si raggiungerà mai la parità di genere?”

Una ragazzina di 11 anni di nome Elena gli chiede se la sua generazione raggiungerà una vera parità delle donne nella vita e nel lavoro. A questa domanda il presidente della Repubblica risponde. “Dal 1948 a oggi, sono stati fatti, nel corso degli anni, tanti passi in avanti.
Pensiamo all’ingresso, delle donne, nella Magistratura, nelle Forze Armate, nei Corpi di polizia”.

“Ma per raggiungere una effettiva parità, dobbiamo rimuovere quegli ostacoli, che rendono tuttora difficile, alle donne, lavorare, raggiungere le posizioni più importanti, partecipare, in egual misura, alla vita delle istituzioni, e così via. A questo scopo, Elena, sono necessari altri interventi”.

Il dialogo di Mattarella con i tre giovani sui 75 anni della Repubblica riguarda la pace, la parità uomo donna e il futuro.

 Mattarella al Quirinale

“La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch’essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine. Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d’Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre vi siamo riusciti. Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte. E’ un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana”.

Con questa riflessione il presidente ha chiuso il suo discorso al corpo diplomatico accreditato in Italia riunito nel cortile d’onore del Quirinale.

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