Libri e romanzi gialli thriller più belli di tutti i tempi

di francesca


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Quelle belle sensazioni si possono rivivere. Come? Ma con i libri naturalmente! Abbiamo scelto per voi 6 romanzi gialli imperdibili, e vi sveliamo un enigma: sapete come mai i romanzi polizieschi, in Italia (e solo da noi) vengono definiti “gialli”? Perché le copertine della collana che li pubblicava, la “Giallo Mondadori”, erano caratterizzate da questo colore! Buona lettura!

“Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie, 1934
Se c’è una Signora in Giallo, di certo è Agatha Christie. L’autrice più tradotta al mondo scrisse questo romanzo nel 1934, ambientato sul celeberrimo treno che collegava Parigi ad Istanbul. L’investigatore belga Hercule Poirot è in viaggio sul treno, tutto sembra andare normalmente finché non viene e trovato un cadavere in un vagone. L’investigatore si mette subito all’opera ed inizia a raccogliere indizi. In un primo momento, alla vittima viene attribuito il nome di Samuel Edward Ratchett; ulteriori ricerche però svelano la vera identità dell’uomo: è Cassetti, un rapitore di nazionalità statunitense, implicato nel rapimento e nell’uccisione di una bambina, Daisy Armstrong . Per Poirot, si tratta di una vendetta. Inizia interrogatori che sembrano non portare a nulla, aiutato però dal treno rimasto bloccato per via della neve. L’assassino, dunque, potrebbe essere ancora tra i passeggeri. Dopo una serie di depistaggi e colpi di scena, Poirot ci illustra le due soluzioni plausibili, con “arringhe” complesse e suggestive. Nel romanzo vengono descritti un gran numero di personaggi, in perfetta coerenza con la capienza di un treno…e con una storia d’omicidio intricata! Il capolavoro della Christie, da non perdere!

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“Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle, 1887

E’ il primo romanzo che vede protagonista il celebre Sherlock Holmes, detective laureato in medicina. La storia inizia con l’incontro tra Holmes e quello che diventerà il suo fidato braccio destro, John Watson, anch’egli medico. Un po’ spiantati entrambi, vanno a vivere insieme; durante la loro convivenza, Watson resterà spesso meravigliato dalle impressionanti capacità deduttive di Holmes. Anche Scotland Yard è al corrente di questa straordinarie capacità del detective e per questo lo coinvolgono in un caso che pare irrisolvibile. Enoch J. Drebber, statunitense, viene trovato morto in un casa abbandonata per motivi sanitari. Attorno al corpo c’è sangue, ma la vittima non presenta ferite; sul muro c’è la scritta “rache”, vendetta in lingua tedesca. La polizia arresta Arthur Charpentier, figlio della proprietaria della pensione ove alloggiava la vittima. I due avevano avuto un diverbio, che poteva rappresentare un movente. Il caso sembra risolto, ma pochi giorni dopo viene assassinato anche Joseph Stangerson, assistente di Drebber. Sherlock Holmes mette in funzione tutte le sue straordinarie capacità per giungere alla soluzione dell’enigma. I due omicidi sono collegati ma allora non può essere stato Charpentier, già in prigione. E a quale evento è collegata la vendetta dell’assassino? Holmes e Watson ci arriveranno ovviamente…ma voi, sapreste indovinarlo prima di loro? Provateci!

“I delitti della Rue Morgue” di Edgar Allan Poe, 1841
E’ lui il padre dei polizieschi, ispiratore dei romanzi gotici, iniziatore della fantascienza, precursore del Decadentismo…ed è morto a 40 anni altrimenti chissà cos’altro avrebbe combinato, il buon Edgar! Qui parliamo del primo romanzo che vede protagonista Auguste Dupin, povero in canna ma ricco d’ingegno. Dupin si sente in dovere di intervenire quando al polizia francese si dimostra incapace di risolvere un caso di omicidio estremamente brutale. Le vittime sono madame L’Espanaye e sua figlia Camille. La donna è stata trovata in giardino, orrendamente sgozzata, mentre il corpo della ragazza era incastrato nel camino. Tutte le uscite della casa erano sigillate, la porta chiusa dall’interno, sembrava impossibile trovare la via di fuga dell’assassino. Dupin però ritiene che l’omicida sia fuggito da una delle finestre della stanza sul retro della casa, anche queste però tutte ermeticamente chiuse. Individua una finestra che viene chiusa con un automatismo a molla, ma si affaccia su un baratro di molti metri; ci sono degli appigli, ma lo stesso Dupin riconosce che per tentare un’impresa del genere bisogna essere estremamente forzuti e coraggiosi. Quale uomo oserebbe tanto? La risposta ruota proprio attorno a questa domanda: l’assassino non è un uomo. E allora cos’è? Fatevi guidare da Auguste Dupin fino alla soluzione del caso!

“Il grande sonno” di Raymond Chandler, 1939
L’investigatore privato Philip Marlowe fa il suo esordio in questo romanzo. A chiamarlo è il ricco generale Sternwood. Il compito di Marlowe è quello di trovare notizie su Arthur Gwynn Geiger, autore di un biglietto ricattatorio e proprietario di una libreria che smercia volumi rari. Nel biglietto si parla di una cambiale consegnata a Geiger da Carmen, figlia minore del generale. Durante questo incontro, Sternwood fa sapere all’investigatore che suo genero, Terence “Rusty” Regan, sposato con la primogenita Vivian, è scomparso nel nulla da qualche settimana. Marlowe si mette subito al lavoro ed inizia dalla libreria, che in realtà è una rivendita di materiale pornografico. Marlowe segue Geiger fino a casa ed aspetta fuori; arriva una donna che entra all’interno dell’abitazione. Poco dopo, si sentono urla e colpi d’arma da fuoco. L’investigatore trova a terra Geiger privo di vita e Carmen Sterwood nuda, sotto effetto di droghe. A quell’omicidio ne seguiranno altri: l’autista di casa Sterwood e Joy Brody, ex amante di Carmen. Marlowe è sempre più convinto che la catena di delitti sia legata alla scomparsa di Rusty e al casinò dove Vivian sperpera i soldi di famiglia. Philipp Marlowe troverà alla fine il bandolo della matassa?

“La forma dell’acqua” di Andrea Camilleri, 1994
Vogliamo tornare alle origini del commissario più famoso d’Italia e quindi parliamo del primo romanzo che vede protagonista Salvo Montalbano. La storia inizia con i geometri Montaperto e Catalano, i quali trovano un cadavere in un’auto. I due restano sbalorditi quando nella vittima, seminuda, riconoscono il famoso politico Luparello. Nell’auto c’è anche una collana di grande valore, che Montaperto tiene per sé, sperando di ricavarne denaro sufficiente per curare il figlio malato. Prima di chiamare la polizia, i due avvertono l’avvocato Rizzo, amico e consigliere politico del defunto; l’uomo però non si mostra affatto stupito e li invita a contattare le autorità. Sul posto arrivano medico legale e polizia, e delle indagini si occupa Salvo Montalbano. Il medico legale afferma che il decesso è avvenuto durante un gioco erotico. Nell’auto viene rinvenuta una borsa che appartiene alla svedese Ingrid Sjostrom; anche la collana tenuta da Montaperto è sua. Montalbano ritiene però che la donna sia innocente e che la scena del crimine sia stata costruita ad arte per depistare le indagini e per far ricadere le responsabilità su Ingrid. Come mai? Aiutato dalla fidanzata Livia e dalla stessa accusata, Montalbano risolverà il caso.

“Maigret e il cliente del sabato” di Georges Simenon, 1962
Il commissario Maigret è famoso e tutti vogliono parlare con lui, tanto da impegnarsi in interminabili code nell’attesa di un colloquio che non avverrà mai. L’unico che riesce ad avvicinarlo è Léonard Planchon, che da due mesi, ogni sabato, si presenta dal commissario. Dopo un paio di cognac Léonard s’è fatto audace e senza giri di parole fa sapere a Maigret che vuole uccidere sua moglie. Lui, lavoratore mite e tranquillo, ha sposato una donna procace e sensuale. La donna è anche parecchio sfacciata: ha invitato a cena il suo amante e con poca diplomazia ha fatto capire al marito che, quella sera, era decisamente di troppo. I due stanno divorando la vita e il patrimonio di quel pover’uomo. Poco dopo il loro incontro, Léonard Planchon scompare. Maigret resta profondamente colpito dalle vicende di Léonard e decide di intervenire per scoprire che fine abbia fatto l’uomo.

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