Saldi estivi 2011: in Italia cominciano il 2 luglio

di francesca


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Un vero e proprio rito per i consumatori che aspettano bramosi il primo sabato del mese di luglio, per lasciarsi coinvolgere dall’euforia dei ribassi, a seguito di una fase di privazione, durante il periodo dei pre-saldi. I clienti preferiscono aspettare un paio di settimane per acquistare ciò che desiderano, piuttosto che ripiegare su qualcosa di più economico. Saldi, un affare per tutti, sia per i consumatori che per i commercianti.

Rompete i vostri porcellini di terracotta e lasciatevi conquistare dall’atmosfera degli sconti, ma fate attenzione alle truffe di qualche rivenditore poco onesto. Per evitarle basta seguire poche e semplici regole.


  • Se avete già adocchiato qualcosa, e state aspettando l’inizio dei saldi, segnatevi il prezzo di cartellino. Sono frequenti i casi in cui i negozianti sostituiscono quello originale per maggiorare il prezzo iniziale degli articoli che andranno in saldo.

  • Non dimenticate, inoltre, che durante i saldi i negozianti sono tenuti ad esporre, per ogni articolo, il vecchio cartellino sul quale verrà indicata la percentuale di sconto e il nuovo prezzo.

  • Attenzione ai prezzi troppo bassi, specialmente durante le prime giornate di saldi. Potrebbe trattarsi di abiti e accessori di vecchie collezioni, che l’esercente può assolutamente mettere in vendita nel suo negozio, anche se dovrebbe indicare quando la merce appartiene a giacenze di anni precedenti.

  • Anche sui prodotti in saldo è previsto il diritto di recesso, ovviamente con obbligo di presentazione dello scontrino fiscale e chiara indicazione di eventuali difetti riscontrati sul capo che avete acquistato. In mancanza di questi due requisiti il negoziante può rifiutarsi di sostituire l’articolo. In breve se avete acquistato qualcosa che, riprovando a casa con calma, non riscontra realmente il vostro gusto, difficilmente riuscirete ad effettuare un cambio.

  • La merce può essere pagata sia con bancomat che con carta di credito, non esiste alcuna condizione di vendita straordinaria che riguarda gli articoli in saldo, anche se, alcuni negozianti esortano i loro clienti a pagare in contanti.

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