La stagione influenzale è alle porte e, stando a Pasi Penttinen, capo del programma antinfluenzale dell’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), i rilevamenti precoci del virus dell’Influenza stagionale “sono un’indicazione che la prossima stagione influenzale potrebbe essere grave, anche se ancora non possiamo saperlo con certezza”.
Premesso ciò, è doveroso ricordare che il vaccino antinfluenzale è uno dei pochi vaccini somministrabili a una donna in gravidanza e uno dei due raccomandati insieme a quello anti-pertosse.
Il vaccino antinlfuenzale in gravidanza è utile per vari motivi:
Giusto ricordare che la vaccinazione, con il vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza. In ogni caso, il medico curante deve valutare attentamente i rischi ed i benefici della vaccinazione in base alla situazione sanitaria generale. Comunque, non sono state osservate associazioni tra la vaccinazione antinfluenzale ed effetti avversi nel nascituro e nella madre.
Il vaccino antinfluenzale, inoltre, è fortemente consigliato anche durante l’allattamento perché permette di rinforzare le difese immunitarie del neonato che non può essere vaccinato prima del terzo mese di vita.
Infine, gli effetti collaterali comuni dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema e gonfiore nel sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni comprendono malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dopo la somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni. Eventi rari quali trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi sono stati riferiti in concomitanza con la vaccinazione ma il nesso causale tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi non è stato dimostrato.